lunedì 27 gennaio 2014

1+1=4

6 Anni fa c'era il sole e una luce calda tutto intorno.
Io avevo un abito verde e gli stivali, tu sembravi un uomo d'altri tempi.
Abbiamo detto sì, emozionati, in una chiesetta piccola piccola in mezzo ai campi. Poi abbiamo bevuto vin brule e mangiato con gli alpini. Poi abbiamo ballato e ci siamo baciati.
 Tutti si sono baciati.
Mika, Grace kelly

giovedì 23 gennaio 2014

Astronauta

Ho sempre avuto una passione per queste storie, per queste vite. Oggi sono incappata in questa lettera straordinaria scritta da una persona che mi rende orgogliosa del mio (povero)Paese:
http://blogs.esa.int/luca-parmitano/2014/01/23/letter-to-my-daughters/?lang=it

martedì 21 gennaio 2014

Allattamento: problemi e soluzioni

Allattare non è piacevole, diciamocelo con tutta franchezza.
Lo si fa perché davvero è un gesto d'amore e davvero si fa un gran bene al proprio bambino ma certo non e' un momento idialliaco, almeno per la mia duplice esperienza. Se guardiamo le immagini di qualche pubblicità di prodotti per l'infanzia si vedono queste bellisime mamme magre con lo sguardo in estasi mistica e un neonato paffutello e sereno tra le braccia.
La mia realtà è tutta diversa.
I primi giorni:dolore, sofferenza, gran spargimento di sangue, ragadi prima di attaccare il bambino dovevo fare dei grandi respiri per concentrarmi ed affrontare il dolore che avrei sentito. Durante la poppata stringevo un lenzuolo o un fazzoletto o la msno del Dr.Green per resistere al pianto. In ospedale dicevo alle infermiere :"Ho le ragadi". E loro :"E certo, con la carnagione chiara...".E niente. Nessun altro consiglio, come se questa fosse una realtà ineluttabile per cui non di possa fare nulla. E invece no, o meglio, non del tutto. Una dose di sofferenza e dolore fa parte del gioco ma qualcosa per uscire dal tunnel si può fare. Le mie strategie per sopravvivere sono state:
- impacco di acqua calda quando il seno diventa troppo pesante (o borsa dell'acqua calda). Procurano un leggero piacere prima delka poppata e rendono più facile la fuoriuscita del getto.
- gran profusione di lanolina sparsa su tetta lasciata poi al vento.
- paracapezzoli in argento (unica vera risoluzione). Me li ha prestati una mia amica (il costo è piuttosto alto) ma dono stati una vera manna dal cielo.

mercoledì 8 gennaio 2014

Sammy Ganesh

Piccolo spazio pubblicitario per iniziare bene l'anno..Su Amazon è possibile acquistare, per la modica cifra di 0, 89 cents l'uno, due bellissimi racconti per bambini e ragazzi scritti da mio marito e illustrati da un nostro carissimo amico. Ecco il link e...buona lettura!
http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=sammy+ganesh

venerdì 3 gennaio 2014

Lo sai, com'è strano, partorire a Milano

Ormai Stefano detto Bilbo sta bene, ha due settimane,  mangia come un torello e dorme pochino e io sono qui a scrivere come è avvenuto che da lì dentro sia finito qua fuoti qua
Il termine previsto era il 25 novembre e, come la sorella, è andato parecchio in là.  Questo mi ha significato un tran tran di monitoraggio presso L'OSPEDALE GRANDE di Milano, con annessa rottura di scatole d pppa parte mia.Nonostante le contrazioni irregolari che sentivo già dall'ultimo mese, mi fissano il ricovero prr l'induzione alla 41+5., quindi il giorno 7 dicembre alle 13.
La notte tra il 6 e 7 inizia un certo qual sgocciolamento marrone scuro e , dopo vari cambi, mentre albeggia, ne parlo con il Dr.Green, il quale decide giustamente che è meglio anticipare l'appuntamento con l'ossitocina, andando in ospedale. Dopo varie peripezie riusciamo ad arrivare per le 9 ma potevamo pure fare con calma, prenderci un cappuccino e brioches, vista la sollecitudine  con cui siamo stati accolti. Per prima cosa due orette  belle di monitoraggio.  Poi sala d'attesa per un altro paio d'orette e finalmente visita con due dottoresse
Mi posiziono, spiegola mia situazione.
"Ma ha sentito qualche contrazione?"
"Sì,  ma no  sono quelle giuste"
"Ah, perché adesso lei mi sa pure distinguere le contrazioni giuste da quelle sbagliate?"
"Veramente Sì..è la seconda gravidanza!"
"Ah"
1 a 0 per me, dottoressa saccente.
Nel frattempo, lei mi sta ravanando e tac! Dolore....
"Le ho fatto lo scollamento delle membrane, è una forma di induzione naturale".
Ecco, magari avvisare un attimo prima sarebbe stato meglio.
Dopo tutto ciò mi fanno alzare:"Signora, lei non è in travaglio e noi oggi non abbiamo posti letto, quindi vada, vada, vada pure a casa"
"Come?"
Non si preoccupi, la indurremo domani nel pomeriggio"
"E se, nel frattempo, il piccolo decide di nascere?"
"Ma, no, stia tranquilla, qui non nasce nessuno! Però, se anche fosse, non venga qui, vada in un altro ospedale, noi siamo proprio pieni"
Con le pive nel sacco, Green ed io ci mangiamo un trancio di pizza e, dopo due passi fuori dall'ospedale, ecco partire le contrazioni.
A questo punto si parte in direzione di un OSPEDALE PICCOLO, ormai i grossi ci hanno stufato.
Arrivati, veniamo accolti benissimo, tre ostetriche giovani e carine con una dottoressa e una neonatologa mi accompagnano in sala parto; monitoraggio e , in tre ore, con varie vomitate e sforzi innumerevoli da parte mia, Stefano nasce. Sono le 00.40 dell'8 dicembre, in barba alle simpatiche dottoresse dell'OSPEDALE GRANDE
Se ne esce con una cresta di capelli neri neri, gli occhi scuri e un piglio arrabbiato.. (Green richiede il test del dna, essendo lui un tipo tranquillo, biondo, pelato e con gli occhi cerulei..).
Noi lo amiamo già da quel primo sguardo e da quel primo pianto...