venerdì 3 gennaio 2014

Lo sai, com'è strano, partorire a Milano

Ormai Stefano detto Bilbo sta bene, ha due settimane,  mangia come un torello e dorme pochino e io sono qui a scrivere come è avvenuto che da lì dentro sia finito qua fuoti qua
Il termine previsto era il 25 novembre e, come la sorella, è andato parecchio in là.  Questo mi ha significato un tran tran di monitoraggio presso L'OSPEDALE GRANDE di Milano, con annessa rottura di scatole d pppa parte mia.Nonostante le contrazioni irregolari che sentivo già dall'ultimo mese, mi fissano il ricovero prr l'induzione alla 41+5., quindi il giorno 7 dicembre alle 13.
La notte tra il 6 e 7 inizia un certo qual sgocciolamento marrone scuro e , dopo vari cambi, mentre albeggia, ne parlo con il Dr.Green, il quale decide giustamente che è meglio anticipare l'appuntamento con l'ossitocina, andando in ospedale. Dopo varie peripezie riusciamo ad arrivare per le 9 ma potevamo pure fare con calma, prenderci un cappuccino e brioches, vista la sollecitudine  con cui siamo stati accolti. Per prima cosa due orette  belle di monitoraggio.  Poi sala d'attesa per un altro paio d'orette e finalmente visita con due dottoresse
Mi posiziono, spiegola mia situazione.
"Ma ha sentito qualche contrazione?"
"Sì,  ma no  sono quelle giuste"
"Ah, perché adesso lei mi sa pure distinguere le contrazioni giuste da quelle sbagliate?"
"Veramente Sì..è la seconda gravidanza!"
"Ah"
1 a 0 per me, dottoressa saccente.
Nel frattempo, lei mi sta ravanando e tac! Dolore....
"Le ho fatto lo scollamento delle membrane, è una forma di induzione naturale".
Ecco, magari avvisare un attimo prima sarebbe stato meglio.
Dopo tutto ciò mi fanno alzare:"Signora, lei non è in travaglio e noi oggi non abbiamo posti letto, quindi vada, vada, vada pure a casa"
"Come?"
Non si preoccupi, la indurremo domani nel pomeriggio"
"E se, nel frattempo, il piccolo decide di nascere?"
"Ma, no, stia tranquilla, qui non nasce nessuno! Però, se anche fosse, non venga qui, vada in un altro ospedale, noi siamo proprio pieni"
Con le pive nel sacco, Green ed io ci mangiamo un trancio di pizza e, dopo due passi fuori dall'ospedale, ecco partire le contrazioni.
A questo punto si parte in direzione di un OSPEDALE PICCOLO, ormai i grossi ci hanno stufato.
Arrivati, veniamo accolti benissimo, tre ostetriche giovani e carine con una dottoressa e una neonatologa mi accompagnano in sala parto; monitoraggio e , in tre ore, con varie vomitate e sforzi innumerevoli da parte mia, Stefano nasce. Sono le 00.40 dell'8 dicembre, in barba alle simpatiche dottoresse dell'OSPEDALE GRANDE
Se ne esce con una cresta di capelli neri neri, gli occhi scuri e un piglio arrabbiato.. (Green richiede il test del dna, essendo lui un tipo tranquillo, biondo, pelato e con gli occhi cerulei..).
Noi lo amiamo già da quel primo sguardo e da quel primo pianto...

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