venerdì 28 settembre 2012

Strategie per vita domestica con BAMBINI 2

Tenere sempre a portata di mano le bolle di sapone
Anche questa è una magia inspiegabile. Ecco una situazione di vita vissuta.
Festa di compleanno di bambini in età prescolare. Ognuno gioca tutto compreso nella sua attività e totalmente isolato dalla società. La festeggiata (2 anni) è in un momento un po' rognosetto: non si stacca dalla mamma, non sa cosa vuole fare, piagnucola per niente, cambia continumente gioco etc etc. Le portiamo il nostro regalo: la macchinetta che fa le bolle di sapone. La sua mamma la attiva e scatta il vero gioco. Tutti i bimbi sono attratti : le rincorrono, giocano a scoppiarle, si sorridono e l'atmosfera diventa più distesa.
Inoltre, dopo una giornata passata a rincorrere i piccoli, a chinarsi, a sollevarsi, per dare riposo reale alla schiena ci si siede e si "gioca" alle bolle. Il pargolo ride e salta e corre, mentre voi ve ne state belle sedute a riposarvi.

Ho trovato azzeccata questa ricetta per le bolle DIY ( di seguito il link di riferimento)

Ingredienti per circa 3 litri di sapone da bolle
0,24 litri/ 240ml/ 1 cup di sapone liquido per il lavaggio a mano dei piatti
2,88 litri/2800ml/ 12 cup di acqua
0,8 litri/80ml/ 1/3cup di glicerina
http://www.montag.it/comida/archives/004017.html


Tenere sempre a portata di mano adesivi
Altra mossa geniale, per quelle serate in cui sono proprio distrutta e la Pivellina, invece, ha forza ed energia da vendere, è il "gioco degli adesivi". E' un gioco che ha successo proprio in quanto non implica particolari energie mentali e fisiche.
Giocatori:
- Mamma seduta con in mano il libro degli stickers o delle figurine
- Figlia in piedi che stacca le figurine e le attacca su una superficie predestinata.
Abbiamo giocato anche con alcuni amichetti e l'interazione tra bambini è davvero immediata, la varietà delle figure permette di continure per molto tempo ed evita gelosie e competizioni.
Noi ci giochiamo appiccicandoli su una casetta di cartone o mettendoceli in faccia. A volte abbiamo colonizzato il vasino e la moto. Insomma, un po' dove capita.
I nostri preferiti sono le cartine gratuite dell'Esselunga (adesso ci sono gli eroi della Dreamwork), oppure quelle dei libretti delle edizioni Usborne.

http://www.usborne.com/downloads/about-usborne/fl-catalogues/italy-2011/04-Libri_con_adesivi.pdf
http://www.esselunga.it/default.aspx?idPage=2046&esseiaOtp=none

martedì 25 settembre 2012

Strategie per vita domestica con BAMBINI 1

Esco (o almeno spero di essere uscita) da un periodo piuttosto stressante e non sono riuscita a postare nulla da un paio di settimane. Per questo ho iniziato a riflettere sul tempo, sul benessere, e su tutte quelle piccole strategie che aiutano la vita domestica e la nostra sanità mentale. Ne sono uscite un po' di pillole che snocciolerò sul blog appena possibile. Iniziamo così:



1. A volte (assai raramente) fingere che le patatine fritte siano una verdura.
Aiuta, molto. Anche se non fanno bene e lo sappiamo tutti.


2. Fare il barbeque.
Non so dire perchè ma funziona in casi di malumore, noia, stanchezza. Anche da piccolissima La Pivellina restava incantata a guardare il fuoco che bruciava e il fumo che saliva. E ci restava per tanto tempo, scordandosi della tetta (evento assai raro).
Sappiamo tutti che la carne del bbq non è il massimo, a livello di salute, ma una volta ogni tanto non guasta.


3. Non stirare
Io sono un caso patologico, non stiro nulla. Fortunatamente me lo posso permettere perchè:
1. Nessuno di noi lavora in un ufficio in cui esiste il dress code. Credo di avere stirato una camicia, l'ultima volta, nel 2003, per la mia laurea. Il Dottor Green veste Decathlon e appena arriva in ospedale indossa la tutina verde, quindi non mi si pone il problema.
2. Ho uno spazio lavanderia in cui posso stendere le lenzuola appena lavate e rimetterle sul materasso appena asciutte, dove si stirano da sole.
3. Quelle poche volte che avrei bisogno di stirare qualcosa porto tutto a Nonna Bubù, la quale si sente tanto in colpa per avermi chiesto in prestito il ferro da stiro che mi fa questi bei favori, persino ringraziandomi (lo so, ho il cuore di pietra).
Lasciando perdere il mio caso, ritengo un'assurdità stirare i vestiti dei bambini. Si piegano bene bene e si infilano nel cassetto. Risultati ottimi.
 Se, invece, si è proprio delle perfezioniste, basta piegarseli e sedercisi sopra, magari mentre si legge un libro, si guarda una bella puntata di Friends, si cena, si allatta, si chiacchera tra amici (io spesso faccio alzare anche loro e gli posiziono sotto al sederino un body, una tutina, la felpa etc etc.; così si fa un bel lavoro di gruppo) e se avete amici in leggero sovrappeso è il massimo.



martedì 11 settembre 2012

Io viaggio..in famiglia

Qualche giorno fa mi arriva via mail questa iniziativa, poco pubblicizzata ma davvero interessante.
Riguarda coloro che hanno figli tra i 4 e i  14 anni.

 Io viaggio in famiglia 
è una tessera che permette di far viaggiare gratis i minori di 14 anni su tutti i treni regionali in Lombardia.
Deve essere richiesta dai genitori, ma, poi, può essere utilizzata dal minore che viaggia accompagnato da un parente adulto (nonni, zii, genitori, fratelli) abbonato o pagante biglietto.
Si ritira un modulo in biglietteria, si compila con il nome dei figli minori di 14 anni (massimo 3) e dei potenziali accompagnatori adulti (massimo 9) e si riconsegna con la fotocopia della carta d'identità del genitore che la richiede. 
La tessera è gratis, non va rinnovata ed è valida fino al 14° anno di età.


http://www.trenord.it/it/biglietti-e-abbonamenti/io-viaggio/in-famiglia.aspx

lunedì 10 settembre 2012

50 Sfumature..Ma anche no!

Qualche sera fa il dr.Green è stato chiamato in urgenza per addormentare qualcuno ed io, dopo aver addormentato a mia volta la Pivellina, ho iniziato a godermi la più classica delle serate casalinghe. Doccia, avanzo di pizza e poi piumone. Lampada da comodino accesa, catalogo dell'Ikea di fianco a me e netbook. Prima del catalogo Ikea, ho fatto un giro per i miei social net e, all'ennesimo  post sul best seller del momento "50 sfumature di..", ho deciso che non potevo continuare a vivere nell'ignoranza e che era giunto il momento di documentarmi su questi volumi che (pare) abbiano addirittura surclassato il "mio" Stieg Larsson.
Insomma..Non ho letto i libri ma degli estratti e delle interviste all'autrice e devo dire che mi sono bastati. Per fortuna, poi mi sono ripresa con il catalogo IKEA, che mi ha regalato emozioni ben più forti.
Qualche riflessione:

- Il fatto che circolino estratti scaricabili free ed autorizzati (molto lunghi) su internet indica che la stessa autrice è convinta di intrigare a tal punto il malcapitato lettore che egli non potrà poi trattenersi dal'acquisto dei volumi. Con me non ci ha molto azzeccato. Anzi. In base a quel che ho letto ho deciso di non comprare.

- Parliamo dei protagonisti, ma soprattutto di lei: 22 anni, americana e...vergine? un po' di credibilità, almeno un minimo.
Forse ci sono parti più erotiche nel libro ma tra quelle che ho trovato l'apice era davvero  questo:
"Voleva baciarmi proprio lì!"
 Il tutto dopo che il tizio ha iniziato a baciarle il mignolino del piede, poi il dito successivo e via dicendo. Come è possibile che esistano personaggi delineati così? Nemmeno una 15enne appena uscita dal catechismo raggiungerebbe tali livelli di patetico.

- Paragoniamolo a Moccia e va bene. Peccato che Moccia lo leggevano le ragazzine in treno andando al liceo, mentre le "50 sfumature"lo leggono le loro mamme, la sera, mentre il marito è in videochat con le studentesse universitarie.

- Parliamo dell'autrice. L'ho vista e ascoltata. In un'intervista le chiedono quali siano i libri a cui si è ispirata lei cita subito Twilight, la saga dei vampiri più famosa del mondo. Le chiedono se tra le altre sue fonti c'è "Histoire d'O." e lei risponde di non avere mai sentito nominare questo libro. Questo è il vero dramma. Non mi interessa il contenuto, puoi fare lo scrittore delle peggiori perversioni del mondo, ma devi farlo bene. Documentati, studia. Magari prova. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E' come se un cuoco non sapesse fare un uovo sodo.

- Bondage: Io non conosco molto il settore ma tempo fa avevo visto un film "The secretary" che parla di una storia d'amore tra un sadico e una masochista. Divertente, realistico e con un bel messaggio alla fine (l'amore è sempre possibile, non importa come lo si faccia).Quello sì che può dare un'idea di cosa significhi il bondage. Secondo me l'autrice dei tre volumi si è presa troppo sul serio.

- Traumi infantili: l'autrice ha due figli. Immaginateveli a scuola, con i compagni...C'è da diventare matti ad avere una mamma famosa per avere scritto un  libro semi pornografico.

In conclusione: ci sono così tanti libri da leggere che relativamente alle sfumature mi vien da dire "ma anche NO"

venerdì 7 settembre 2012

Idee confuse



Domenica scorsa siamo stati in una grandissima e famosissima palestra di Milano.



I nostri amici, abituali frequentatori, avevano recuperato dei pass per il nostro ingresso. E' stato davvero piacevole ciondolarsi un po' tra sauna, SPA, piscina, qualche attrezzo e un bel ristorantino.. Ovviamente non abbiamo fatto sport, come generalmente accade quando si va in palestra, ma abbiamo trascorso una bella domenica mattina. Alla nostra Pivellina (18 mesi) questa attività è piaciuta molto, soprattutto il momento in cui è stata nella piscina dei bimbi a giocare con gli spruzzi, le palline, i pupazzetti e i serpentelli. Devo ammettere che le è piaciuto leggermente meno il momento in cui è stata abbandonata (ovviamente su sua richiesta) al Baby Club per ben 10 minuti. Ma su questo ritorneremo.

Dopo un paio di giorni, completamente rientrati nella nostra quotidianità, incontriamo una vecchia conoscente che fa tanti sorrisi e tanti complimenti alla Pivellina.

"Ciao! Ma come sei cresciuta! quanti anni hai?"

"UN ANNO" (sto cercando di insegnarle "un anno e mezzo", ma non le piace tanto..)

"E dove abiti?"

"A Malano (Milano), in piscina!"

Dovremmo smetterla di portarla in giro.

giovedì 6 settembre 2012

Leggi di proprietà dei bambini

1)  Se mi piace, è mio
2) Se riesco a portarlo via è mio
3) Se ce l'avevo fino a poco fa, è mio
4) Se è mio, non deve mai e in alcun modo sembrare tuo
5) Se sembra mio, è mio
6) Se è tuo, ed io te lo rubo, è mio
7) Se, secondo me è mio, è mio
8) Se è rotto è tuo

mercoledì 5 settembre 2012

Raccontare Storie



Ho appena finito di leggere un libro piccolo, semplice, veloce e molto bello.

E' un manuale che ci spiega come raccontare fiabe ai bimbi. Anzi, meglio. Fa riflettere su come raccontare fiabe ai bambini; in un'attività del genere c'è poco da spiegare, da studiare o da imparare. Chiunque ha raccontato, letto o inventato una fiaba almeno una volta nella vita, quindi non serve un libro che ci spiega come fare. Quello che questo libro porta con se' è una riflessione sulla straordinarietà, sull'importanza e sulla bellezza di un'azione semplice e quotidiana quanto il raccontare storie ai bambini.

Il libro si divide in tre parti: la prima offre consigli pratici su come un adulto dovrebbe raccontare una fiaba ad un bambino; la seconda vede il bambino protagonista, diventa lui inventore di una fiaba. Infine ci sono alcune proposte per insegnanti con giochi da svolgere a scuola o in un gruppetto di bambini.

Io non sono un'insegnante e la mia bimba è troppo piccola per riuscire ad inventare una fiaba, ma ho "portato a casa" alcuni spunti interessanti:

- Ho scoperto la differenza tra fiaba e favola: la prima serve per intrattenere, la seconda ha lo scopo di educare, quasi didattico (qui a casa VillaColle la fiaba batte la favola!)

- Il male e il cattivo sono importanti. Le pulsioni negative, i problemi e i conflitti esistono nella vita di tuttti e un bambino deve esserne consapevole. Il bello delle fiabe è che queste cose non vengono "represse" ma esistono e vengono vinte ("e vissero tutti felici e contenti")

- la fiaba parla al mondo interiore del bambino usando un linguaggio magico ma segue sempre una logica di causa-conseguenza. Non esiste una sequenza d'azioni totalmente "campata per aria". Inoltre gli permette di parlare di cose vicine a lui senza chiamarle in causa direttamente, ma spostandole in un mondo lontano e, quindi, meno doloroso.

Santagostino P., Come raccontare una fiaba e inventarne cento altre, Milano, 1997, RED Ed.




martedì 4 settembre 2012

Benvenuti!



Benvenuti!

Questo è il mio primo post del mio primo blog.

Come noto, VillaColle è la residenza di Pippi Calzelunghe, un personaggio che, in questo periodo, è molto presente nella mia vita. E' un luogo colorato dove avvengono cose strambe e generalmente divertenti. Chiamare un blog Villa VillaColle (come da testo originale) sarebbe stato un po' altisonante perché, per la mia inesperienza in questo genere di realtà, più che una villa, questo blog potrebbe essere paragonabile a una roulotte o un modesto bilocale in palazzina ristrutturata.

Quindi Casa VillaColle.

Conterrà un po' di tutto, dal genere "cose da mamma" a recensioni di libri, descrizioni di viaggio, riflessioni e racconti,ricette e cucina, flussi di coscienza e chiacchiere..

Staremo a vedere.