venerdì 30 novembre 2012

Sciroppo di sambuco

Ieri sono stata in Trentino (purtroppo toccata e fuga), ospite da una signora davvero in gamba che, tra le mille idee che mi ha dato, mi ha passato questa ricetta:

Ingredienti:
6 fiori di sambuco
3 limoni
30 gr di acido citrico (lo vendono nelle farmacie)
1 kg di zucchero di canna
1 l di acqua

Mettere i fiori, acqua, limoni tagliati in 4, zucchero e acido citrico in un recipiente. Chiudere il recipiente e metterlo a riposo per 3 giorni in luogo fresco, mescolando una volta al giorno.
Il terzo giorno strizzare fiori e limoni e filtrare il succo di tutto. Far bollire per 5 minuti.
A questo punto può essere imbottigliato.

Difficoltà: 1/5


lunedì 26 novembre 2012

Bambini e Drag Queen

Ieri sono stata al Teatro degli Arcimboldi con le mie amiche per assistere al musical "Priscilla: La regina del deserto", tratto (liberamente) dall'omonimo film. E' stato bello, bellissimo, allegro, vivace, colorato, divertente. Gli attori bravissimi, i cantanti, l'orchestra, il corpo di ballo, i costumi. E' una storia quasi più adatta al mondo del musical che a quello cinematografico. Abbiamo applaudito tantissimo, ballato, cantato e riso.


Mia mamma (Nonna Bubù) ha portato la Pivellina a spasso mentre io ero a teatro e mi ha chiamata nell'intervallo per raccontarmi cosa stavano combinando. Come, sempre, lei non sapeva a che spettacolo ero: si accontenta della definizione generica delle cose. Ad esempio: "sono andata a correre la staffetta alla Maratona" diventa "SEI ANDATA A CORRERE", oppure "mi sono laureata" diventa "HAI FATTO UN ESAME". Ieri, al telefono mi ha chiesto che spettacolo ero andata a vedere.
"Priscilla, la regina del deserto"
"Eh? Esci nel deserto? e cos'è?"
"No, mamma, Priscilla regina del deserto"
"E non capisco... Di cosa parla?"
"Di Drag Queen!"
"Ah ... sei andata a sentire i Queen!"
....

La cosa più assurda che ho visto ieri non sono stati abiti fatti di ciabatte infradito, spaccate, giravolte, acrobazie, torte di compleanno che ballavano, cantati liriche sospese su altissime altalene brillanti, uomini e donne in perizoma, dialoghi, battute sempre a sfondo sessuale e attrici che sparavano palline da ping pong dai propri genitali.
No, la cosa più assurda sono state, in mezzo al pubblico, due bambine. A prima vista 7 e 5 anni (ormai mi sta venendo l'occhio)
All'inizio ho pensato che si fossero perse, invece no. Erano lì con la mamma, che avrei voluto denunciare per aver portato le figlie a questo spettacolo.
Lei, invece, fiera della pensata che ha fatto, ha pure comprato alle bambine un boa fucsia.

giovedì 22 novembre 2012

Libretto tattile: Filastrocca per Emme

Per la realizzazione di questo libretto tattile, (primo compleanno della mia nipotina) ho recuperato una classica filastrocca e ho provato ad illustrarla con il materiale che avevo a portata di mano. E' stato piuttosto semplice ed il risultato è davvero gradevole. Purtroppo questo è un tipo di lavoro in cui non ho potuto coinvolgere la Pivellina, per l'utilizzo di colle, forbici appuntite, ago e filo. Dopo aver recuperato tutto il materiale, ho impiegato un'oretta a realizzarlo.
La filastrocca è:
 
DIN DON DAN
FAN LE CAMPANE
CLOC CLOC
FAN LE FONTANE
CIP CIP CIP
FAN GLI UCCELLINI
E I BAMBINI DAI CUORI IN FIOR

L'ho sentita da una mia amica quest'estate e devo dire che ha il potere ipnotico di rilassare la Pivellina.

1) Ho utilizzato 2 fogli A4 di cartoncino piuttosto resistente, color pergamena. Li ho piegati in due e posizionati a libro. Ho fatto 2 buchi piccoli con l'ago sulla linea del dorso e ho cucito un po' dentro-fuori (scusate il gergo poco tecnico) con un filo rosa per legare tra loro le pagine

 
 
2) Ho ritagliato nei vari materiali di recupero le forme che mi servono per le illustrazioni: il velluto dorato per le campane, la carta da pacchi per gli uccellini, il cartoncino marrone per la fontana.
Poi le ho applicate sui fogli, completando con decorazioni varie e disegni con matita e pastelli a cera.
 
 
 
 
3) Con il pennarello-tempera (Giotto) ho scritto in caratteri  grandi le parole della filastrocca
 
 
 
Ecco alcune pagine:
 
 
Campana in velluto - fiocco: due buchini e nodo - campane disegnate
 
 
 
 Fontana in cartoncino e disegni - inseriti nastrini azzurri con buchi e piccoli nodi per simboleggiare  l'acqua che scende
 
 
 
 

Uccellini in carta da pacco con foglio rosso lucido biadesivo
 
 
 
 

lunedì 19 novembre 2012

Cenerentola

"Mammina mia, colori il dito?"
E la Pivellina punta verso di me l'indice ed un pennarello viola.
"Come?"
"Il dito!Qui!"
E indica l'unghia.
Ecco, sì, avevo capito giusto, vuole pitturarsi le unghie. E abbiamo 20 mesi.
Questa è solo una delle mie preoccupazioni.
Poi ci penso e mi viene in mente quanto ami due categorie di personaggi : le ballerine e le principesse, in particolare Cenerentola.
Poi ci penso un altro po' e mi sovviene che, quando incontra un'altra bimba le dice subito: "Che belle scarpette!Che bel cappellino rosa!".
Poi, dopo poco, vedo il suo cassetto, in bagno, pieno di mollettine colorate a forma di cuore.
Si entusiasma per i libretti in cui ci sono le stelline e i colori argentati.
Le piacciono le collane, le spille e i braccialetti, i vestitini rosa e le gonnelline.
A questo punto osservo me: jeans, maglietta, tute, scarpe da ginnastica, niente borsetta ma zaino, così comodo..Vado a correre, in bicicletta e sono una tifosa interista doc. Mi piace cucinare e leggere. Non metto le scarpe con tacco. Non guardiamo la televisione (non l'abbiamo). Non metto mai lo smalto, il mio shopping preferito è in un negozio di bricolage, mi trucco due volte all'anno.
Conclusione: siamo già a quel punto in cui mi ha riconosciuta come modello ma sceglie l'opposto?


Non arriva nell'adolescenza, questa fase?
C'è ancora una speranza... Ora mi chiede di leggere la Pimpa e i Barbapapà...

sabato 17 novembre 2012

Pane fatto in casa

Niente contest PICCOLA PASTICCERIA ma ecco...la ricetta del pane!
Ieri dovevamo aspettare l'idraulico. Niente parco, niente biblioteca, niente supermercato. L'attività di panificazione prevede tempi lenti e con molte pause, quindi è stato l'ideale per noi.



STEP 1:
15 g lievito di birra
2 cucchiai di farina
acqua q.b.

Formare un panetto morbido stemperando il lievito nell'acqua e aggiungendo la farina. Fare una croce sul panetto e lasciarlo lievitare in un luogo caldo e asciutto finchè non raggiunge il doppio del suo volume.

STEP 2:
500 g di farina
10 g di sale
acqua tiepida q.b. (circa 2 dl)

Lavorare con le mani e a lungo l'impasto ottenuto da farina, sale e acqua. Non deve essere troppo sodo. Amalgamare all'impasto il panetto livitato e lavorare tutto energicamente. Quando l'impasto l'impasto presenta delle bollicine in superficie e, tagliato a metà, risulta cosparso di piccole cavità, formare una palla, incidere a croce e lasciare lievitare finchè non raggiunge il doppio del volume.

STEP 3:
 Dare all'impasto la forma desiderata e lasciare nuovamente lievitare.

STEP 4:
Infornare.
Cuocere a 200/250° a forno già caldo (non ventilato!). I tempi sono:
1 ora per pane grosso (da 1 kg)
20 min. per panini da 50/60 g
Per impedire la formazione precoce della crosta, prima di inserire il pane, inserire in forno una teglia con acqua per 15 minuti e poi toglierla.

STEP 5:
Raffreddare il pane su una griglia in un luogo asciutto e fresco (non freddo).

Difficoltà : 4/5 (dovuta soprattutto al rispetto della tempistica)
Ricetta base, da realizzare con bambini.

venerdì 16 novembre 2012

"Ma tu te la porti?"

Il complemento oggetto della domanda è La Pivellina.
La risposta alla domanda è (ed è sempre stata) "Sì".
La porto e l'ho sempre portata ovunque dovessi andare. Quando era piccola nel marsupio o nella fascia porta bebè. Poi siamo passati al passeggino, poi avevamo un tappetino da srotolare nelle grandi occasioni, poi lei ha deciso di muoversi sui suoi piedi e decide di posizionarsi, seduta, in piedi, a volte pure sdraiata per terra, a volte infilata nel carrello della spesa o nel cestino stile trolley.
Non è sempre stato facile. Ora va meglio perché riesce ad adattarsi alle situazioni in cui si trova, ma quando era piccola capitava che piangesse o che si stufasse, ma c'era poco da fare.
Devo dire che non ho mai avuto a disposizione qualcuno dove lasciarla anche solo per qualche piccola commissione e, quindi, l'unica soluzione è sempre stata quella di portarla con me.
Generalmente la gente è paziente, tutti sorridono, nei negozi le danno qualche piccolo gadget o regalino, nelle code qualcuno lascia anche il posto.
Io mi guardo intorno e vedo poche mamme che si portano appresso i figli. Di solito lasciano i bambini a casa, dai nonni, oppure rinunciano ad uscire, rimandano.
Peccato, perché all'estero non funziona così. In molti spazi pubblici (posta, banca, supermercati) ci sono tavolini per bimbi con libretti e giochi. Per non parlare dei ristoranti.
"Ma se me lo porto non mi lascia mangiare".
Mi fa ridere questa cosa. Ovvio che se ingozzi un bambino prima di uscire, vai al ristorante alle 20.30 e pretendi di stare al tavolo fino alle 23.00 con i tuoi amici, non ti lascia mangiare. Ma se lo abitui a sedersi a tavola con te, non organizzi un banchetto nuziale a 8 portate e sei disposto a fargli fare un giretto ogni tanto vedrai che ti lascerà mangiare. A meno che tuo figlio non sia un Gozzilla con la forza di 10 uomini che ti imbavaglia e ti incatena alla sedia per non farti mangiare.
Ovviamente occorre agire cum grano salis...Non andare a fare la spesa al sabato pomeriggio all'Esselunga, non andare all'ora dell'aperitivo nel locale più trendy della città e sperare che continui a fare la nanna, portarsi sempre qualche giochino o libretto che lo possa distrarre, trovare qualcosa di stimolante nelle varie situazioni.
E poi ci si può scatenare: ferramenta, meccanico, dentista (l'ultima volta la Pivellina si è fatta dare una sedia per stare vicina a me e darmi la mano), pizzeria, banca, posta, uffici, estetista, parrucchiere, supermercato, negozi...
Una mia amica li portava al corso di ballo liscio. Lei e il marito ballavano e i bimbi giocavano sui tappetoni. Quando erano stanchi si spostavano in una saletta più silenziosa e facevano la nanna, con le copertine e i peluches che lei aveva portato da casa.
Stima.
Grandissima stima.

martedì 13 novembre 2012

Strategie per vita domestica con bambini 5

Ecco due attività di fai-da-te in cui coinvolgere i bambini, che diventano poi due giochi, due art attack e espressioni artistiche di alto livello


Colori a dita

45g di amido di mais
50 ml acqua fredda
2 gocce di detersivo liquido per i piatti o di glicerolo
240 ml acqua bollente
coloranti alimentari vari


- Unire amido ed acqua fredda finché il composto non diventa liscio
- Aggiungere acqua bollente ed amalgamare
-  Far cuocere il composto mescolando finché non si addensa e aggiungere detersivo o glicerolo



- Dividere il composto in barattolini e aggiungere il colorante
  • Evitare ingestione
  • Conservare in barattoli chiusi di vetro o plastica, meglio se in frigo
  • Ottima attività sporchevole, piccolo passo per esseri dotati di pannolino verso il controllo degli sfinteri
  • Fonte : post FB + www.1000idee.org



Didò

5 bicchieri di farina
3 bicchieri di sale fino
4 bicchieri di acqua
3 cucchiai di cremor tartaro
2 cucchiai d'olio
1 bustina di vanillina
coloranti alimentari vari

- Unire cremor tartaro, farina, acqua e vanillina e mescolare fino ad ottenenere un impasto morbido
- Aggiungere il colorante
- Cuocere il composto in una padella anti aderente finché non diventa una palla (se si formano grumi o diventa duro non importa).
- Far raffreddare.



  • Gli ingredienti sono tutti commestibili, quindi, se ingerito in piccole dosi non dovrebbe succedere nulla. E' meglio evitare tutto ciò anche perché ci sono bambini allergici alla farina e altri, molto piccoli, potrebbero infilarsi pezzettini di didò nel naso, nelle orecchie etc etc...
  • Conservare in frigo, in sacchetti di plastica, anche per una settimana o più
  • Manipolazione, creatività, coordinazione occhio-mano, attività sporchevole e che richiede concentrazione e tranquillità (mamma seduta!!)
  • Fonte: post FB + www.lefunkymamas.com



lunedì 12 novembre 2012

Sono sola

Dialogo tra la Pivellina e il papà ieri mattina:
Piv.:- Dove'è mamma?
Pa.:- E' andata a correre
Piv.:- Sono sola

venerdì 9 novembre 2012

Strategie di vita domestica con BAMBINI 4

Fare il bucato
E' davvero un lavoro domestico in cui si possono coinvolgere i bambini, anche piccolissimi:




DA 0 A 3 MESI:
- il rumore della lavatrice/asciugatrice ha il potere di rilassare e calmare il bambino, un po' come quello dell'automobile.
- certi tipi di tessuto (velluto, raso) sono molto piacevoli al tatto e, mentre si stanno sistemando, una volta asciutti, si possono far scivolare sul corpo del bambino. Così lui può anche cercare di afferrarli e si svilupperà la sua capacità prensile
DA 3 A 6 MESI:
- mentre si piega e divide il bucato, il bambino può stare seduto sul pavimento, sostenuto da dei cuscini e osservare voi che lavorate, che gli sventolate davanti i tessuti colorati, che vi nascondete dietro ad una stoffa per poi ricomparire, che gli fate facce buffe.
DA 6 A 9 MESI:
- Lasciare che il bambino inizi a lavare a mano qualcosa. Basta mettere il bagnoschiuma in una vaschetta con poca acqua tiepida e, con un piccolo strofinaccio, pulire i suoi giochi, i suoi bambolotti, le paperette.
DA 9 A 12 MESI:
- Mentre si sta sistemando la biancheria pulita, lasciare che il bambino infili nel cassetto qualcosa di piccolo e di non stropicciabile : calzini, mutande, reggiseni. E' molto importante per imparare ad afferrare, prendere, lasciare e coordinazione mano/occhio.
DA 12 a 18 MESI:
- Posizionare il bambino a metà strada tra voi e l'oblo' della lavatrice. Passargli gli indumenti e lasciare che sia lui a caricarla, uno alla volta e con calma. Nel momento in cui si fa questo gioco, o anche mentre si piega la biancheria, è possibile iniziare a coinvolgere un bambino facendogli osservare le differenze: "Di che colore è questa maglietta?Rossa!" "Di chi sono queste mutande?Del papà!". Man mano che diventa più grande sarà lui a dare le risposte.
DA 18 a 24 MESI :
- In una bella giornata si può organizzare il gioco del bucato. Un bambino ama imitare quello che fanno gli adulti e questo gioco può avere anche una sua utilità strategica, come quella di lavare alcuni suoi giochi. Il massimo è anche quello di organizzare uno stendi biancheria alla sua altezza.
DA 24 A 30 MESI:
- E' possibile coinvolgere un bambino chiedendogli di creare dei piccoli mucchietti di biancheria pulita da ripiegare e riordinare. Ecco allora tutte le calze, tutte le mutande, tutte le canottiere. Oppure il mucchietto dei vestiti di mamma e quello dei vestiti di papà ben divisi.

martedì 6 novembre 2012

Week end a Nizza

Sono stata a Nizza e la consiglio assolutamente per un week end lungo o una fuga di pochi giorni per rilassarsi un po'. Noi abbiamo seguito dei nostri amici che partecipavano alla Maratona Nice - Cannes, e abbiamo soggiornato in uno studio in Rue Massena, vivace zona pedonale del centro, ricca di brasserie, ristorantini e negozi. Con una bambina l'ideale è stare in appartamento. Lei ha ancora orari piuttosto rigidi per pranzo e cena e così si ha tutto a portata di mano. I nostri amici hanno scelto l'albergo ma, nota importante, la colazione è spesso esclusa dalla tariffa della camera e costa anche intorno ai 15 euro.


 
Rue Massena sfocia, con ben poca fantasia, in Place Massena, una bellissima piazza lastricata con mattonelle bianche e nere in gran parte pedonale attraversata da un viale largo con palme e giardini.  La Place Massena ospita un'intallazione di Jaume Plensa, grandi uomini nudi inginocchiati su dei piloni che, di notte si illuminano cambiando colore. La Pivellina li chiamava "gli uomini colorati". Nella stessa piazza vi sono una fontana monumentale e le Galerie Lafayette.
A pochi passi si trova il lungo mare romantico della Promenade des Anglais. Qui è meraviglioso correre, passeggiare e c'è anche una zona dedicata alle biciclette. Sulla promenade di affacciano gli edifici dei Casino' e degli alberghi meravigliosi vista mare. Lo stereotipo di chi si può concedere quelle stanze è stato confermato: mentre correvo sul lungo mare vedo un lui attempato e una lei giovane e bella in accappatoio bianco sorseggiare un caffè sulla terrazza. Le spiaggie sono sassose. Questa cosa avrebbe depresso chiunque mentre per noi ma in particolare per la Pivellina, è stata una goduria.


Anche se lo shopping è un'attività che detesto, merita davvero un giro Cours Saleya. Di giorno mercato dei fiori (che poi ci vendono di tutto) e di notte ristorantini all'aperto riscaldati dai bei funghetti. E poi i negozietti della Nizza vecchia...Meravigliosi. Un'altra cosa che mi fa impazzire sono le francesi che escono al mattino e prima di andare in ufficio passano a comprarsi un fiore, così, per rallegrare la giornata. Siamo onesti, noi non siamo così romantiche. Noi compriamo i fiori per il cimitero o da regalare alla mamma al suo compleanno. Loro ci credono proprio.
Per godere di una bellissima vista della città si può salire al Castello e visitare i suoi bei giardini con parchetto bimbi annesso e connesso.
Ci sarebbero state mille altre cose da vedere (mi manca il museo di Chagall) ma ci siamo riempiti abbastanza le giornate e rilassati.
Era novembre ma sembrava maggio.

Ultima annotazione. Per quanto riguarda la cura e l'attenzione ai bambini la situazione è come in Italia, se non peggio. Non ho trovato un ristorante con possibilità di seggiolino...Austria batte Francia.