martedì 2 ottobre 2012

Estevil

Io ci sono passata.
Un'amica, anche lei neomamma ma, diversamente da me, ben truccata, vestita alla perfezione e dallo sguardo sereno e riposato, mi ha sussurrato "Prova con il metodo Estevil, no?". Ed io sono stata tentata.
Io, che per fare addormentare la Pivellina le ho tentate tutte.
Io, che ho provato a svegliarmi anche 17 volte in una notte.
Io, che volevo prendere una badante che mi coprisse almeno una notte a settimana, per poter dormire.
Ma dopo essermi documentata sul metodo "Fate la nanna" non ce l'ho proprio fatta.
Il sonno, secondo Estevil, è un'abitudine e, in quanto tale, deve essere appresa e la si può apprendere sia a 0 che a 4 anni, quindi il metodo sarebbe applicabile a tutti i bambini. Un bambino appena nato, da quanto se ne deduce, è un essere assolutamente plasmabile e non c'è distinzione tra bimbi allattati al seno, a richiesta, o artificialmente. Già qui mi è scattato un campanello d'allarme. Nello specifico, poi, il metodo ha una serie di criticità. In sostanza funziona così:

- Prima di iniziare viene consigliato di avvisare i vicini che sentiranno il piccolo piangere molto, ma di non preoccuparsi, ha l'otite o sta mettendo i denti o ha le coliche (disturbi poco rilevanti e abbastanza cronici da rassicurare chi ci sta vicino)
- Si allestisce la cameretta come un ambiente piacevole..Pupazzetti, lucine, giostrine. Se il bimbo usa il ciuccio glielo si lascia per tutta la notte (il ciuccio? e se poi lo perde e si sveglia piangendo perchè l'ha perso?)
- Si trascorre un momento piacevole con il bambino, al termine del quale gli si dice che si esce dalla stanza ma che si è comunque vicini a lui (non occorre essere un pediatra per sapere che, se un bambino non vede la mamma, per lui la mamma non esiste..Non ha la capacità di capire che la mamma sta in un altro locale!)
- Si esce
- Il bimbo piange e i genitori hanno una tabellina che stabilisce dopo quanti minuti (o ore!) di pianto i genitori debbano rientrare nella stanza. Pian piano i rientri si diradano e nel giro di una settimana il bimbo dormirà una notte intera. Quando si rientra nella stanza non lo si deve assolutamente prendere in braccio ma bisogna dirgli "Siamo qui, siamo qui" o cantargli una ninna nanna.

Dopo aver letto questo metodo, personalmente ho deciso che non l'avrei applicato; mi sarebbe costato troppo pensare che mia figlia stava dormendo per rassegnazione ("Tanto la mamma non viene"). Inutile dirlo..Con lo svezzamento la situazione è migliorata e il sonno della Pivellina è stato più regolare (anche se aspetto ancora a cantare vittoria).


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