martedì 23 ottobre 2012

Mamme a tempo pieno - Mamme che lavorano - Io (1° parte)

"Allora, quando rientri al lavoro?"

A volte mi è stata posta questa domanda , anche da persone che conoscono perfettamente la mia situazione, che, per onor di cronaca, proverò ad esporre qui, in breve.

Laurea in lettere con indirizzo geografico - durante l'Università ho fatto tutti i lavori che mi capitavano a tiro, per non pesare economicamente sui miei genitori (educatrice, commessa, promotrice, inchieste di marketing, barista, guida turistica, assistenza mensa, lezioni private..) - dopo la laurea lavoro per 8 anni in un'agenzia di viaggio nel centro di Milano, con orari impossibili e contratti a tempo determinato, sostituzioni maternità etc etc -  ottengo un contratto a tempo indeterminato per una compagnia aerea ed un tour operator - una guerra sconvolge il paese di origine della compagnia aerea per cui lavoro -  partorisco - la società per cui lavoro viene liquidata e io licenziata.- mi cerco un altro lavoro (senza diventare matta, tanto sfrutto la maternità e la disoccupazione inps) - nel frattempo torno a fare i lavoretti che mi capitano a tiro compatibili con l'essere mamma (lezioni private e baby sitting) - quando la Pivellina compie un anno inizio un corso di formazione che mi permette di lavorare facendo la mamma.

In tutto l'elenco di cui sopra ho trascurato, perché chiunque lo può immaginare, la mole di lavoro che consiste nel fare la mamma e casalinga.
Quindi, di fondo, nella domanda che mi viene posta c'è un errore: io non ho un posto di lavoro ove rientrare. Il mio lavoro, attualmente, è questo.

Anche se non posso farmi paladina di una situazione che mi è stata imposta sono davvero felice di non avere ripreso il mio vecchio lavoro, dopo la nascita della Pivellina. Mi sarebbe costato in termini di tempo e mi sarei persa...lei! Lei è stata una scoperta ogni giorno; ogni giorno è stato pieno e spesso davvero stancante, ma le sono sempre stata vicina, con la febbre, quando ha compiuto i primi passi e la prima volta che ha detto "mamma". Per me è stata la soluzione migliore. Per lei non lo so..magari, appena cresce un po' mi dirà: "Che palle, mamma, io volevo andare al nido!"





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