lunedì 4 febbraio 2013

The impossibile

Uno dei film più belli che abbia mai visto.
Una storia vera (ribadito due volte nel prologo iniziale) dove una famiglia sopravvive al dramma dello tsunami che ha distrutto gran parte delle coste del sud est asiatico il 26 dicembre 2004. Sopravvivono ma sono separati gli uni dagli altri e nessuno sa cosa ne sia stato degli altri per gran parte del film.
Ci si dilunga poco sulle vite private dei protagonisti (cosa in cui degenerano solitamente i film sulle catastrofi) e ci sono pochissimi artifici cinematografici. Il film è crudo e va dritto al sodo. Tutto quello che sta intorno alla disgrazia ti fa pensare, ti fa piangere. Durante la proiezione in sala un ragazzo è stato male per le forti emozioni e hanno dovuto interrompere il film, che poi è ripartito. Ci sono tantissimi spunti. Gioia e dolore, ma anche altruismo e forza.
Fisica e morale.
E famiglia, e bambini che crescono in un attimo.
Si parla poco, si agisce, ma riesce ad essere un film sulla comunicazione. Crudo, realistico, ma anche mistico.
 
Ecco un bel dialogo iniziale tra Maria (la mamma) e il cameriere del resort:
Cameriere: "Lei di cosa occupa?"
Maria: "Sono medico ma non esercito"
Cameriere: "E cosa fa?"
Maria: "Mi occupo dei miei figli"
Cameriere: "Quindi ha avuto una bella promozione!"

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