lunedì 26 novembre 2012

Bambini e Drag Queen

Ieri sono stata al Teatro degli Arcimboldi con le mie amiche per assistere al musical "Priscilla: La regina del deserto", tratto (liberamente) dall'omonimo film. E' stato bello, bellissimo, allegro, vivace, colorato, divertente. Gli attori bravissimi, i cantanti, l'orchestra, il corpo di ballo, i costumi. E' una storia quasi più adatta al mondo del musical che a quello cinematografico. Abbiamo applaudito tantissimo, ballato, cantato e riso.


Mia mamma (Nonna Bubù) ha portato la Pivellina a spasso mentre io ero a teatro e mi ha chiamata nell'intervallo per raccontarmi cosa stavano combinando. Come, sempre, lei non sapeva a che spettacolo ero: si accontenta della definizione generica delle cose. Ad esempio: "sono andata a correre la staffetta alla Maratona" diventa "SEI ANDATA A CORRERE", oppure "mi sono laureata" diventa "HAI FATTO UN ESAME". Ieri, al telefono mi ha chiesto che spettacolo ero andata a vedere.
"Priscilla, la regina del deserto"
"Eh? Esci nel deserto? e cos'è?"
"No, mamma, Priscilla regina del deserto"
"E non capisco... Di cosa parla?"
"Di Drag Queen!"
"Ah ... sei andata a sentire i Queen!"
....

La cosa più assurda che ho visto ieri non sono stati abiti fatti di ciabatte infradito, spaccate, giravolte, acrobazie, torte di compleanno che ballavano, cantati liriche sospese su altissime altalene brillanti, uomini e donne in perizoma, dialoghi, battute sempre a sfondo sessuale e attrici che sparavano palline da ping pong dai propri genitali.
No, la cosa più assurda sono state, in mezzo al pubblico, due bambine. A prima vista 7 e 5 anni (ormai mi sta venendo l'occhio)
All'inizio ho pensato che si fossero perse, invece no. Erano lì con la mamma, che avrei voluto denunciare per aver portato le figlie a questo spettacolo.
Lei, invece, fiera della pensata che ha fatto, ha pure comprato alle bambine un boa fucsia.

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