lunedì 10 dicembre 2012

Malattie invernali e riflessione natalizia

Siamo tutti ammalati: un'ecatombe.
La Pivellina: febbre, catarro, raffreddore, macchioline sulla faccia, tosse, scarso appetito.
Il Dr Green: mal di pancia e laringite.
Io: mal di pancia, raffreddore, mal di gola e herpes (nel naso, per non farci mancare nulla).
Non riusciamo (nessuno dei tre) a dormire da quattro notti. Il pisolino pomeridiano è un'optional e se c'è dura al massimo 20 minuti.
In tutto ciò Green non si è preso nemmeno mezz'ora di malattia, lavora 15 ore oggi. Le Tate e il Nonno Teto sono al mare. Le nonne sono sempre presissime da centomila cose.
Conclusione: La Pivellina mi sta attaccata come una cozza allo scoglio dalle 2 di questa notte.
Ieri l'ignara Zia Dotty ha detto: "Magari domani passiamo da te, abbiamo già un appuntamento da quelle parti". Non sa che quando arriverà qui le metterò in braccio la Pivellina e un rotolo di Scottex (per il raffreddore) e mi fionderò a farmi una doccia di almeno 45 minuti.
Chiusa a chiave.

Il mio unico neurone scoppiato e malato oggi pensava:"Ma perché mi piace il Natale?".
Una risposta è questa: mi piace l'idea che Dio (che si sia credenti o meno) abbia scelto un'umilissima pastorella povera, giovane, analfabeta per essere la madre di suo figlio. Allora vuol dire che tutte possiamo essere delle buone mamme. Delle buone educatrici.

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