domenica 30 dicembre 2012

E poi? Che altro?

Negli ultimi 20 giorni ci siamo giocati tutti i bonus delle piccole malattie-menate di bambini e adulti.
E' iniziato tutto con la mia faringite, passata alla Pivellina: raffreddore, tosse, febbre, antibiotico. Poi è stata la volta del Dottor Green, che non si ammalava dal 1998, della mia emicrania imperante e il mal di schiena perenne.
Poi sono arrivati loro!
Sì, è il momento di fare outing...
I pidocchi!
Presi dove, visto che la Pivellina non è mai uscita di casa causa febbre e influenza?
La risposta è semplice...Dalla pediatra! L'unico luogo dove ho osato e dovuto portarla.
Stiamo uscendone, anche se sono stati momenti davvero difficili.
Stanotte è iniziata una nuova piaga: il VOMITO.  Domani finisce l'anno e spero con tutto il cuore che anche queste menate finiscano, così, come per magia...
Nel frattempo vorrei ringraziare di cuore il sistema sanitario della verde, ridente ed efficientissima Padania, che mi lascia parcheggiata ore ad attendere il mio turno in una saletta di uno studio pediatrico, grande 2 metri per 2, con una bambina con febbre alta circondata da bambini che tossiscono, piangono, si sbaciucchiano e si abbracciano tra loro. Vorrei ringraziare i pediatri che manco se sono privati e li paghi a peso d'oro rispondono al telefono.
 
Bom, l'ho scritto, ora sto meglio.
 
Ma vorrei ringraziare anche (ora senza ironie gratuite) gli amici, quelli veri, quelli che se ne fregano di tutto e di tutti e prendono la vita sportivamente, presenti, solari, di vero aiuto. Le amiche che mi hanno scritto e messaggiato in questi giorni di semi-clausura, la nonna Bubù che ti appare all'improvviso in casa con una cena pronta e qualche diavoleria macrobiotica che secondo lei ti risolverà la situazione, la Zia Dotti che mi porta a fare colazione al bar e lui: Green. La sua granitica presenza, la sua dedizione, il suo aiuto, la sua forza morale, le notti in cui mi ha detto "Ci penso io" lasciandomi dormire qualche ora in più, il suo caffè, la chitarra e l'ukulele, il Natale con lui.
 
People I love
 



venerdì 28 dicembre 2012

..E libri in regalo!


Ed infine, ultimo regalo di Natale da parte di mamma e papà...Libri!
C'è Barbapapà su Marte..e così abbiamo concluso la serie, Pinocchio in pop up della Dami Editore, con le immancabili illustrazioneidi Tony Wolf e Buon Natale Topino, che ha avuto davvero un grande successo.
La storia è semplice: insieme a Babbo Natale, arriva Topo Natale, a consegnare i doni per una allegra famiglia di topini. Le illustrazioni occupano gran parte della pagina, sono leggibili, chiare, ricche di particolari e al tempo stesso delicate. La storia, narrata in prima persona da papà Topino è in rima, con pochi versi per pagina e molta musicalità.


Clement C. Mouse, Buon Natale, Topino!, pg 32 , Il Battellino a vapore, Piemme ed.

Bacchetta Magica

Ed ecco il secondo regalo per la Pivellina, rigorosamente Hand Made..La Bacchetta Magica!
Da quando l'ha scartata continua a farmi "le magie": la agita pronunciando "SalaGadulaMegicaBulaBididibodidibu" e mi trasforma in qualcuno (Pippi, Cenerentola, Minnie, Papà) o qualcosa (libro, moto, cerchio, limone).
Per realizzarla:
 
  1. Ho tagliato due sagome di stella dalla pezza di cuoio e con un ago incandescente ho fatto dei fori lungo i due perimetri. Poi li ho cuciti insieme, lasciando aperto lo spazio alla base per infilare il bastoncino (che era l'assicella che reggeva il mio nastro di ginnastica ritmica..)
  2. Ho spennellato la stella con una miscela di acqua e colla vinilica e l'ho tuffata tra i brillantini.
  3. Ho lasciato asciugare e ripetuto l'azione per irrigidire maggiormente la stella
  4. Quando è nuovamente asciugata, ho inserito dell'ovatta nella stella e ho infilato nella parte rimasta aperta la bacchetta, fissandola con un po' di colla a caldo.
  5. Ho ripetuto il tutto con la seconda stellina svolazzante e ho compiuto un giro con le passamanerie tutto intorno alla bacchetta, legandovi, ad una estremità, la seconda stellina più piccola.
  6. Ho incartato in carta trasparente da fiorista e ..Finito!
 
 
 

giovedì 27 dicembre 2012

Costruire una cucina giocattolo per i bambini

Il regalo della Pivellina, questo Natale, è una cucina giocattolo costruita da me utilizzando essenzialmente pezzi di recupero e materiale che avevo già in casa. Ho aspettato a scriverne perché volevo vedere se era davvero davvero il regalo giusto e se il mio lavoro avrebbe retto l'entusiasmo tempestoso della Pivellina.
Sì, era il regalo giusto.
Sì, ha retto.
La Pivellina appena l'ha vista ha esclamato: "La mia cucinetta! E dov'è il mio piatto?"
Poi ci ha cucinato:
Seitan/Pomodori/Limoni bolliti/Una generica pappa/Caffè molto freddo, anzi freddissimo/Briochina
 
Ed ecco come ho fatto:
  •  Come struttura ho usato un vecchio mobile Ikea che, dopo il trasloco, non aveva più trovato una sua collocazione. E' un antesignano della serie Expedit diviso in 4 "casellari" quadrati. Il primo step è stato quello di ricoprire con i fogli bianchi adesivi d-c-fix original le parti "a vista". Io l'ho fatto solo per una questione estetica, perchè'avrei poi collocato la cucinetta in salotto, dove predominano il bianco e il rosso. Il color rovere del mobile IKEA era proprio stonato!
  •  
     
  • Ho smontato uno dei due ripiani orizzontali e me lo sono fatto forare da un amico falegname. Nel foro, con un po' di colla atossica, ho collocato una ciotola in alluminio (sempre Ikea), in modo da creare il lavello. Per il rubinetto ho trovato, nel magazzino del Nonno Cleto, dei pezzi di tubo e basi di paralumi, che ho fissato al piano con la colla atossica. A lato ho posizionato due vecchie manopole dei caloriferi, con la loro base, in modo che si possano girare, per aprire l'acqua fredda e la calda. Ho colorato i pomelli con il pennarello indelebile rosso e blu.

 
  • Sull'altro ripiano ho creato il piano cottura. Ho ritagliato i cerchi dei fuochi in un tappetino del mouse nero e li ho incollati. Ho accennato la divisione con le griglie attaccando in senso ortogonale le strisce antiscivolo che si mettono sulle scale. Per le manopole di accensione del gas ho arrotolato delle strisce che ho ritagliato da vecchie scatole di cartone e le ho incollate.

 
 
  • Sulla parte frontale di uno dei due sportellini ho creato il forno con una pezza di cuoio nera recuperata in magazzino sempre attaccata con le strisce anti scivolo e le manopoline con le strisce di cartone come sopra. Sull'altro sportellino ho attaccato due gancetti con gli strofinacci. Per completare l'opera ho chiesto aiuto alla Tata Mary, che mi ha cucito una tendina rossa, che ho poi attaccato nella parte alta con del velcro biadesivo.
Ed ecco il risultato:


L'opera è stata arricchita dai regali di Nonna Bubù, Zia Dotti e Zia Elvy:

.. Ed è stata molto apprezzata!

domenica 23 dicembre 2012

Poesia d'inverno

Oggi la Pivellina ha composto una bella poesia:
" La neve balla con me,
   io ballo nella neve "

Paesaggio innevato

Colori a dita

 
 
Dipingiamo gli auguri di Natale!
Colori a dita, tappi, mani, dita, cartoncino..Tanta concentrazione...
 
 
 
 
 
 
 







sabato 22 dicembre 2012

Atreyu attraversa la seconda porta (-3 giorni a Natale)


"Posti di fronte al loro vero io, pressoché tutti gli uomini fuggono urlando"
(La Storia Infinita)

Inferno Paradiso

Siamo stati tutti ammalati e le giornate, senza giri in biblioteca, al parco, dagli amici, sono state lunghe.
Non so come abbiamo tirato fuori questo gioco, che si usava quando io facevo le elementari. Ha avuto un grande successo e si è rivelato molto utile per imparare i numeri e i colori. Qui di seguito il tutorial per realizzarlo, da youtube:

 
Noi abbiamo colorato ogni linguetta con un colore diverso, e sotto ad ognuna abbiamo messo un'attività piacevole per la Pivellina:
- Balletto
- Filastrocca o canzoncina
- Bacini
- Coccoline
"Pivellina, dimmi un numero"
"Otto" (è sempre stato otto, al massimo proponeva "sette", quando proprio voleva variare)
"Dimmi un colore"
"Azzurro (e senza aspettare risposta)...Coccolina!" (gettandosi in braccio a me)
 


giovedì 20 dicembre 2012

Alba (- 5 giorni a Natale)

Questa è un'alba bellissima.
C'è una luce rosa, calda, che illumina il paesaggio ancora innevato. Guardavo in lontananza le macchine passare, ci siamo abbracciati e abbiamo visto spuntare il sole.
Ieri sera dubbi e angosce medico-pediatriche, telefonate, sms. Poco dopo le 23.00 mando un sms ad un'amica a termine (anzi, a termine superato):
"Se sei sveglia e non stai partorendo, ti posso chiamare?"
Dopo 10 minuti mi scrive che è nato il Piccolo.
Quanta bellezza!
E mancano solo 5 giorni a Natale!

mercoledì 19 dicembre 2012

- 6 giorni a Natale...

 
 
....E ho finito quasi tutto! Abbiamo l'albero, le decorazioni, il presepe, i dolcetti, i bigliettini e i regalini. In più oggi c'è il sole, la neve non si è ancora sciolta del tutto, la Pivellina sta bene (a parte qualche colpo di tosse catarrosa a tradimento), il Dr.Green sta meglio (anche se la voce ancora non c'è del tutto) e io ho dormito 7 ore di fila........Magia del Natale.

martedì 18 dicembre 2012

Acqua - Bene comune

Nel week end (che doveva essere casalingo) sono stata ad una mostra di una scuola elementare. Si inaugurava la Casetta dell'Acqua (distribuzione di acqua alla spina) e sono stati realizzati dei lavori, da ogni classe, per valorizzare l'importanza di questo elemento da un punto di vista atmosferico, salutistico, ecologico.
Sono rimasta sbalordita: i lavori erano delle vere e proprie opere d'arte e si percepiva chiaramente che, oltre ad esse, era stato fatto un percorso didattico preciso e puntuale. Non avrei mai immaginato che degli insegnanti di scuola elementare, precari e pagati all'incirca mille euro al mese, potessero realizzare delle opere degne di una facoltà di Ingegneria o architettura. Credo che il nostro paese si salvi grazie a questi piccoli "eroi" che continuano con dedizione e con passione a svolgere il loro lavoro.
Ai visitatori era richiesto di votare un lavoro e la classe vincitrice si sarebbe aggiudicata una LIM (Lavagna Interattiva Multimediale - http://it.wikipedia.org/wiki/Lavagna_interattiva_multimediale).
Ecco alcune delle opere:


La casette di bottiglie

Opera vincitrice (attacca panni con ombrelli da cui pendono delle grosse gocciolone di acqua con informazioni sull'acqua)
 
Plastico (perfettamente funzionante) di un acquedotto


 
 

lunedì 17 dicembre 2012

Ghiaccia reale (Royal Icing)2

Per ovviare al problema dell'utilizzo dell'uovo crudoanche per eventuali allergie dei bambini, ho trovato questa fantastica ricetta di ghiaccia reale( dal sito davvero ben fatto http://sweetopia.net/):


Ghiaccia reale (Royal Icing) 1

Ingredienti:
1 albume ogni 200/250g di zucchero a velo
Coloranti alimentari

Montare a neve gli albumi e aggiungere lo zucchero a velo mescolando dal basso verso l'alto. Dividere in ciotoline e colorare.
Inserire nelle tasche da pasticcere e decorare i biscotti/torte etc etc.



  • Albume usato a crudo. Rischio salmonellosi. Usare solo uova di provenienza sicura o preparati per ghiaccia reale liofilizzati (da miscelare con acqua) o la ricetta Ghiaccia reale 2
  • Mentre usate un colore, coprite le ciotoline con un panno pulite ed umido, per evitare che si secchino
  • Il calore fa asciugare la ghiaccia, il freddo la mantiene semiliquida.

Pupazzo di neve

Pupazzo di neve
 
 

Biscotti Lollypop

La Pivellina, domenica pomeriggio, stava meglio e l'ho portata ad una festicciola di Natale-compleanno. Gli invitati erano decimati da virus, influenza, altre feste di Natale e appuntamenti galanti, ma è stato bello, intimo, buona compagnia, belle chiacchiere, caminetto acceso e neve fuori, bimbi che giocano e pacchetti regalo.
La Pivellina ha fatto da "valletta" per la consegna dei regali. Si posizionava a mezzo centimetro dal destinatario e gli sbatteva in faccia il regalo, rischiando di accecarlo e dicendo: "Toh!Apilo!". E allora le mamme intervenivano dicendo: "Noo, noi lo mettiamo sotto l'albero e lo apriamo a Natale!". Lei  fissava il malcapitato che reggeva goffamente il regalo, senza abbassare lo sguardo, come i cow boy nei duelli dei film di Sergio Leone, e ripeteva:"A-P-I-L-O" scandendo bene bene le lettere.
Con i lollypop (foto sotto) è successa la stessa cosa. Alcuni hanno ceduto e li hanno aperti e mangiati.
Avevamo preparato l'omino di zenzero e cacao e dei fiorelloni rosa e azzurri decorati con la ghiaccia reale, tutto fatto a mano, nella mia cucina! 


 
 
 
Sono stati realizzati utilizzano gli stampi della linea Easypop di Silikomart:
 
BISCOTTI FROLLA LOLLYPOP
Ingredienti:
100g di farina
50g di burro
25g di zucchero
1 tuorlo d'uovo
1 pizzico di lievito
 
Amalgamare farina e burro. Unire gli altri ingredienti. formare una palla da lasciare mezz'ora/un'ora in frigo. Dividere l'impasto in 4 parti uguali e inserire nello stampo appiattendo e schiacciando bene. Inserire il bastoncino e cuocere in forno a 170 gradi per 20 minuti
 
 

Nuovo addobbo

Ormai tutti sanno della mia fissa per il riciclo, per il fai da te e per le decorazioni natalizie in generale. Ed ecco che ti compare una Tata Babi sulla porta e ti dice "Ho trovato una cosina per te...Seguimi!". Tu la segui, scendi le scale e ti ritrovi un ramo ricco e frondoso di un imprecisato aghifoglie sempreverde. E ne sei felice.
E' arrivato un nuovo addobbo: L'ho posizionato sopra la libreria arricchito con fascia dorata con brillantini e campanelle rosse. Sprigiona profumo di bosco.

Weekend con antibiotico

Quello messo peggio è stato il Dr.Green. Io ne sono uscita, resta un leggero raffreddore (che comunque è una costante del mio autunno-inverno) e l'herpes labiale. La Pivellina è sotto antibiotico ma tossisce molto meno e niente febbre. Nel complesso è rimasta coccolosa e un po' capricciosetta ma sta bene. Il suo papà è uno straccetto. Da venerdì febbre alta e tosse.
Li voglio coccolare, lasciar riposare tenere al calduccio e abbracciare.
Domenica mattina li ho visti tutti e due dormire abbracciati, sul lettone i resti di una evidente battaglia. La Pivellina voleva dare al suo papà un po' di "Bibi"(biberon). Lui si rifiutava.
Al risveglio, piena di buoni propositi, chiedo:
"Cosa volete per pranzo, amori miei? Vi faccio le lasagne con il ragù di seitan? La pizza con le olive? I testaroli con il pesto? Volete le patate al forno?Il salmone al cartoccio?La carbonara? Vi faccio le crepes? Salate ? Oppure dolci? Il budino? Il tiramisù?"
La risposta è stata unanime:
"Minestrone, grazie"

giovedì 13 dicembre 2012

Il nostro presepe

Di nuovo a proposito di presepe.
Questa volta non l'ho fatto in modo tradizionale. i nonni, le Tate, tutti lo hanno fatto (o lo faranno) proprio da manuale.
Per le bimbe, Pivellina ed Emme.
Io, quindi, mi limiterò al mio presepe da finestra.
Sagome di cartoncino attaccate ai vetri.
Visto da dentro è molto grazioso, ma regala il meglio di se' una volta visto da fuori, con le luci accese, all'imbrunire:

Notare prego la cometa realizzata con sagoma di manine di Pivellina. Una chicca.

mercoledì 12 dicembre 2012

Calendario dell'avvento

Eccolo:

 
Appeso alla porta d'ingresso, Classico, tradizionale, comodo, pratico. Realizzato dai bambini di una scuola elementare con tanto zampino delle insegnanti. Ormai lo usiamo da 3 anni. Per due anni il Dr. Green ha voluto sorprese cioccolatose (Lindt, per la precisione). Questa volta ho lasciato scegliere la Pivellina. Le opzioni erano:
- Cioccolato
- Cosine carine, giochini, palline, bamboline etc etc
- Caramelle
Lei ha scelto caramelle. Ci ho messo delle gelatine, i chupa chups e un grande classico senza tempo...:

Presepi

Ricordi sparsi di presepi:
 
- Non è un mio ricordo, è di Nonna Bubu. Riporto il discorso diretto, più o meno come mi è stato raccontato da lei:
"Quando ero giovane..non mi ricordo quanti anni avevo, facevo le magistrali a Monza dalle suore..vivevamo in 6 in una casa piccolissima, di 65/70 mq e dormivamo in 4 in una sola stanza.. Io avevo allora delle velleità creative e in quella stanza già sovraffollata, sotto Natale, avevo ricavato un piano dove allestire un presepe...Ci avevo messo l'anima. Avevo creato tutti i personaggi uno ad uno con il cotone idrofilo..Era uno spettacolo, tutto bianco, un paesaggio morbido ed innevato. Era piaciuto a tutti. Una sera erano venuti degli amici di mio fratello Alberto a trovarlo...ovviamente sono entrati in stanza dove io stavo studiando e hanno iniziato a fare i cretini..Mi sfottevano..."Che bel presepino" e io li mandavo a quel paese senza troppi complimenti...Alla fine uno proprio deficiente si è acceso una sigaretta e faceva finta, con l'accendino, di voler bruciare il presepe di cotone idrofilo "El brusi, el brusi" diceva in dialetto. ...Beh, insomma, alla fine ha avvicinato l'accendino un po' troppo e il presepe ha preso fuoco, poi il fuoco ha iniziato a prendere il tappeto ed altri mobili..Insomma è scoppiato un incendio.Siamo scappati fuori casa e sono arrivati i pompieri."
 
 
 
- Ero piccola. Capivo che stava arrivando Natale quando tu mi dicevi "Andiamo a raccogliere il muschio per il presepe". Infilavamo la giacca a vento e gli stivali. I guanti e il cappello no, noi eravamo dei duri. Zia Dotti era piccolina e non poteva venire con noi. Restava a casa con Nonna Bubu. Ci portavamo Tati, la bastardina dal pelo bianco e nero, che, appena capiva di essere in libera uscita, correva come un razzo, pazza, senza meta. Felice.
Andavamo in un bosco vicino a casa, allora lo chiamavamo La Roggia, ora è una zona industriale. Io ti dicevo "Papà, va bene questo?", "Va bene questo?E questo?" e indicavo qualche pezzo di muschio a caso. Ti mi rispondevi, la maggior parte delle volte, che era un pezzo troppo piccolo o che quello si sarebbe rotto. Mi spiegavi che cosa dovevo cercare e io ricominciavo. Poi ti dicevo che non ne vedevo altri e che erano tutti brutti. E tu, proprio in quel momento, dicevi "Ma no, guarda qui!" e ne trovavi uno bello, perfetto per noi. Magari proprio nel posto dove io avevo appena guardato senza vederlo.
Riempivamo una borsetta di plastica con vari strati e iniziavamo a rincorre Tati, per convincerla a tornare a casa. Sulla via del rientro, al tramonto, vedevamo le luci accese nelle case e, appena varcata la soglia, Nonna Bubu ci aspettava con il the caldo o con il budino o con la spremuta o con qualche altra merenda che andava di moda negli anni 80. Tu iniziavi a sistemare il muschio, lo sfondo stellato etc etc, ma io ero già appagata, mi ero già divertita tantissimo.
 
 
 

martedì 11 dicembre 2012

Ficus di Natale 2

Per l'albero di Natale, questa volta, sono stata molto combattuta. E' Natale, volevo un albero tradizionale. Ma sia che si scegliesse la soluzione abete vero (meglio da riportare al vivaio dopo le feste) sia che si optasse per l'albero di plastica, per avere qualcosa di decente si sarebbero dovuti spendere dei bei soldi.
Allora, da brava brianzola-braccine-corte etc etc, ho allestito il ficus che campeggia in salotto come l'albero di Natale. Nel complesso il risultato è buono. Non si tratta di un albero tradizionale ma a noi piace.
Decorazioni: fiocchi rossi, passamanerie bianco e oro, bastoncini di zucchero bianchi e rossi, angioletti in origami rossi.
Luci colorate.
Base: funghetti e pigne, carta crespa rosso brillante.

lunedì 10 dicembre 2012

Malattie invernali e riflessione natalizia

Siamo tutti ammalati: un'ecatombe.
La Pivellina: febbre, catarro, raffreddore, macchioline sulla faccia, tosse, scarso appetito.
Il Dr Green: mal di pancia e laringite.
Io: mal di pancia, raffreddore, mal di gola e herpes (nel naso, per non farci mancare nulla).
Non riusciamo (nessuno dei tre) a dormire da quattro notti. Il pisolino pomeridiano è un'optional e se c'è dura al massimo 20 minuti.
In tutto ciò Green non si è preso nemmeno mezz'ora di malattia, lavora 15 ore oggi. Le Tate e il Nonno Teto sono al mare. Le nonne sono sempre presissime da centomila cose.
Conclusione: La Pivellina mi sta attaccata come una cozza allo scoglio dalle 2 di questa notte.
Ieri l'ignara Zia Dotty ha detto: "Magari domani passiamo da te, abbiamo già un appuntamento da quelle parti". Non sa che quando arriverà qui le metterò in braccio la Pivellina e un rotolo di Scottex (per il raffreddore) e mi fionderò a farmi una doccia di almeno 45 minuti.
Chiusa a chiave.

Il mio unico neurone scoppiato e malato oggi pensava:"Ma perché mi piace il Natale?".
Una risposta è questa: mi piace l'idea che Dio (che si sia credenti o meno) abbia scelto un'umilissima pastorella povera, giovane, analfabeta per essere la madre di suo figlio. Allora vuol dire che tutte possiamo essere delle buone mamme. Delle buone educatrici.

domenica 9 dicembre 2012

Ficus di Natale

E questo, invece, è il nostro albero di Natale:

Il primo lavoretto della Pivellina

E' con grandissimo orgoglio che presento il primo lavoretto di Natale della Pivellina, realizzato il 4 dicembre al banchetto delle Tagesmutter di Seregno:






Ovviamente non è tutto farina del suo sacco: lei ha incollato e puntinato con il verde.
 

giovedì 6 dicembre 2012

Atmosfera Natalizia

Mi ero ripromessa di stare buona e di frenare il mio entusiasmo per l'arrivo del Natale ma... ora posso scatenarmi! Quello di poco fa era il mio ultimo post a tema non prettamente natalizio. Ora si aprono le danze! Casa VillaColle profuma già di zenzero e cannella, inizia a colorarsi di bianco e rosso con qualche punta di oro, le candeline e le lanterne si accendono!
E chi ha qualcosa di cinico o di sarcastico da dire sul Natale, è pregato di andare altrove.
- 19!!



Le emozioni dei bambini

Oggi riporto in biblioteca un libro il cui titolo mi ha affascinato moltissimo, "Le emozioni dei bambini".
Devo ammettere che è stata una lettura piacevole ma che non mi ha lasciato molto. Avevo forse delle aspettative sbagliate perché, basandomi sul retro copertina avevo pensato che si trattasse di un manuale, con qualche suggerimento pratico per rapportarsi a livello emozionale con il proprio bambino. Questo, lo so, è stato un mio errore di valutazione; il libro è molto chiaro e scorrevole, si coglie lo sforzo della psicoterapeuta di avvicinarsi un po' a tutti i tipi di genitori. Il concetto di base è: come educhiamo i nostri figli nel gestire le varie situazioni di vita che si presenteranno loro, allo stesso modo dobbiamo renderli capaci di relazionarsi con le proprie emozioni.
Il sottofondo che guida il testo è estremamente positivo e stimolante, ma, in concreto, l'ho trovato poco..."concreto".

E' interessante il secondo capitolo:
SETTE DOMANDE DA PORSI PER FAR FRONTE A QUASI TUTTE LE SITUAZIONI
Le domande sono:
1. Qual è il suo vissuto?
2. Cosa dice?
3. Cosa voglio trasmettergli?
4. Perché dico questo?
5. I miei bisogni sono in competizione con quelli dei miei figli?
6. Cosa ha più valore per me?
7. Qual è il mio obiettivo?
A parte che alcune di queste questioni sono piuttosto ridondanti (3,6 e 7), credo che, di fronte ad un pianto, ad un capriccio, ad un moto di rabbia, nessuno, nemmeno Mary Poppins, possa fermarsi a porsi le 7 questioni, tanto meno possa rispondersi.

L'autrice passa a analizzare le singole emozioni dei bambini con una profusione d'esempi che, alla fine, stanca un po'; paura, collera, gioia, tristezza, depressione vengono scandagliate in tutte le casistitiche possibili. Il titolo agghiacciante di un paragrafo mi fa capire che questa psicologa deve averne viste di tutti i colori:
QUALCHE TRUCCO PER EVITARE LA VIOLENZA QUANDO AVETE VOGLIA DI PICCHIARE VOSTRO FIGLIO

Infine abbiamo l'elenco di tutto quello che può destabilizzare un bambino, con  i soliti esempi correlati: la separazione dei genitori, l'arrivo di un fratellino, la scolarizzazione, la malattia etc etc.

Ultimo capitolo: i consigli per vivere felici con i propri figli. E cosa troviamo? Paragrafi dal titolo generico seguiti da innumerevoli...ESEMPI!
- Siate felici
- Ascoltate
- Comunicate
- Sentite la gioia dell'essere genitore.
Piacevole lettura ma piuttosto povera di spunti pratici.

Filliozat I., Le emozioni dei bambini, Piemme, Casale Monferrato, 2001, 303 pgg

martedì 4 dicembre 2012

Il giro degli asili (ouopsss Scuole dell'Infanzia) - 2

Anche se, per il momento ho archiviato l'idea, ho trovato questa lista di controllo per orientarsi di fronte alle molte possibilità per la Scuola Materna:


INSEGNANTI
  1. Quanti sono?
  2. Avete l'impressione che amino i bambini?
  3. Cosa cercano di ottenere dai bambini?
  4. Qual è la loro formazione? e la loro esperienza?
  5. Hanno figli propri?
  6. I loro figli vanno in quella scuola?
  7. Vi sentite a loro agio con loro?
ATMOSFERA E AMBIENTE
  1. Quanti bambini ci sono?
  2. L'atmosfera è calma o un po' caotica?
  3. La scuola sembra sicura?
  4. Si è cercato di rendere gradevole la scuola e le sue strutture?
  5. Si segue un programma che lascia spazio anche ad attività libere?
  6. Verrà dato un insegnamento precoce per quanto riguarda la lettura, la scittura, lo studio dell'inglese etc etc?
  7. I bambini hanno modo di giocare all'aperto tutto i giorni?
  8. Com'è l'attezzatura all'aperto?
  9. Ci sono TV? Computer? (meglio evitarli per i bambini piccoli)
  10. Ci sono segni di attività artistiche?

Fonte: Stoppard M., Crescere, Mondadori, Milano, 1991, 191 pgg.

Il giro degli asili (ouopsss Scuole dell'Infanzia) - 1

Mi è venuta la malsana idea di documentarmi sull'inserimento alla scuola materna della Pivellina. Scrivo malsana perché a settembre prossimo lei avrà 2 anni e mezzo e stavo pensando ad  una soluzione per mandarla un anno prima. Chissà perché mi è venuta questa idea..
Una nonna insiste con il dire che lei è pronta, io pensavo di avere qualche ora libera al mattino, non avevo idea dei prezzi di una classe Primavera... Insomma, dopo essermi documentata ho rinunciato: la Pivellina passerà un anno ancora a casa con me. Ho visto le seguenti strutture e le ho scartate per le seguenti motivazioni:

- Privata (convenzionata con il Comune): retta troppo cara + non ammesso inserimento come anticipataria, ma solo in classe Primavera (in cui sarebbe la più grande e, invece che avanzare, rischiamo di regredire)

- Statale : non ammessi gli anticipatari

- Privata parrocchiale: ammesso il solo inserimento in classe Primavera (resta sempre il problema che è la più grande) + non mi è piaciuto lo stile della riunione di presentazione

- Privata Steineriana: la scuola ci è piaciuta molto, hanno una classe primavera ma preferiscono che i bambini vengano inseriti a 3 anni compiuti per una questione di ritmi ed evoluzione (e in tempi di crisi, questa onestà mi è piaciuta).

Rimandata l'idea, quindi.

lunedì 3 dicembre 2012

Vin Brulè

Ahimè, mi sono ammalata anche io.
Laringite, pare. Febbre poca, ma non riesco a parlare. La Pivellina è messa male anche lei, ma non si rende conto che siamo nella stessa barca. Mi indica la bocca col dito indice e dice, perentoria: "Canta".
L'unico sopravvissuto è il Dr.Green. Ci sta curando con dedizione e passione. Sabato sera alle 22.00 mi ha obbligata ad andare a dormire e per farmi riposare mi ha preparato il Vin brulè, evviva!
Dice che ho tossito tutta la notte, ma io non mi sono mai svegliata..e questo è quel che conta.

INGREDIENTI
1.5 l di vino rosso
3 stecche di cannella
250 g di zucchero
10 chiodi di garofano
Scorza di 2 arance
Scorza di 1 limone
1 mela affettata
1 pizzico di noce moscata

Inserire tutti gli ingredienti in una pentola capiente e mescolare. Nel momento in cui inizia a bollire, avvicinare una fiamma alla superficie e "bruciare". Si alzeranno delle fiammelle blu che dopo poco scompaiono. Poi, servire e bere ben caldo. Io preferisco non filtrarlo.

Difficoltà: 3/5
Non adatta ai bambini
Invernale.
Fonte: Zia Babi e sito www.greenme.it

Cristalli di zucchero

Sempre sull'onda dell'entusiasmo del mio viaggio in Trentino, ecco scoperta un'attività che sconfina nella scienza (che parolone).

INGREDIENTI:
250 g di zucchero
250 ml di acqua

In una casseruola portare ad ebollizione gli ingredienti sempre mescolando.
Dopo 5 minuti, spegnere, far raffreddare e versare in un barattolo di vetro e ricoprire da carta stagnola.
Infilare nella carta stagnola dei bastoncini di legno (stecchini, da spiedo...) avendo cura che non tocchino il fondo.
Dopo una settimana si saranno formati cristalli di zucchero, dopo due si possono rimuovere e mangiare

Difficoltà: 2/5
Per bambini "grandicelli", 4/5 anni

venerdì 30 novembre 2012

Sciroppo di sambuco

Ieri sono stata in Trentino (purtroppo toccata e fuga), ospite da una signora davvero in gamba che, tra le mille idee che mi ha dato, mi ha passato questa ricetta:

Ingredienti:
6 fiori di sambuco
3 limoni
30 gr di acido citrico (lo vendono nelle farmacie)
1 kg di zucchero di canna
1 l di acqua

Mettere i fiori, acqua, limoni tagliati in 4, zucchero e acido citrico in un recipiente. Chiudere il recipiente e metterlo a riposo per 3 giorni in luogo fresco, mescolando una volta al giorno.
Il terzo giorno strizzare fiori e limoni e filtrare il succo di tutto. Far bollire per 5 minuti.
A questo punto può essere imbottigliato.

Difficoltà: 1/5


lunedì 26 novembre 2012

Bambini e Drag Queen

Ieri sono stata al Teatro degli Arcimboldi con le mie amiche per assistere al musical "Priscilla: La regina del deserto", tratto (liberamente) dall'omonimo film. E' stato bello, bellissimo, allegro, vivace, colorato, divertente. Gli attori bravissimi, i cantanti, l'orchestra, il corpo di ballo, i costumi. E' una storia quasi più adatta al mondo del musical che a quello cinematografico. Abbiamo applaudito tantissimo, ballato, cantato e riso.


Mia mamma (Nonna Bubù) ha portato la Pivellina a spasso mentre io ero a teatro e mi ha chiamata nell'intervallo per raccontarmi cosa stavano combinando. Come, sempre, lei non sapeva a che spettacolo ero: si accontenta della definizione generica delle cose. Ad esempio: "sono andata a correre la staffetta alla Maratona" diventa "SEI ANDATA A CORRERE", oppure "mi sono laureata" diventa "HAI FATTO UN ESAME". Ieri, al telefono mi ha chiesto che spettacolo ero andata a vedere.
"Priscilla, la regina del deserto"
"Eh? Esci nel deserto? e cos'è?"
"No, mamma, Priscilla regina del deserto"
"E non capisco... Di cosa parla?"
"Di Drag Queen!"
"Ah ... sei andata a sentire i Queen!"
....

La cosa più assurda che ho visto ieri non sono stati abiti fatti di ciabatte infradito, spaccate, giravolte, acrobazie, torte di compleanno che ballavano, cantati liriche sospese su altissime altalene brillanti, uomini e donne in perizoma, dialoghi, battute sempre a sfondo sessuale e attrici che sparavano palline da ping pong dai propri genitali.
No, la cosa più assurda sono state, in mezzo al pubblico, due bambine. A prima vista 7 e 5 anni (ormai mi sta venendo l'occhio)
All'inizio ho pensato che si fossero perse, invece no. Erano lì con la mamma, che avrei voluto denunciare per aver portato le figlie a questo spettacolo.
Lei, invece, fiera della pensata che ha fatto, ha pure comprato alle bambine un boa fucsia.

giovedì 22 novembre 2012

Libretto tattile: Filastrocca per Emme

Per la realizzazione di questo libretto tattile, (primo compleanno della mia nipotina) ho recuperato una classica filastrocca e ho provato ad illustrarla con il materiale che avevo a portata di mano. E' stato piuttosto semplice ed il risultato è davvero gradevole. Purtroppo questo è un tipo di lavoro in cui non ho potuto coinvolgere la Pivellina, per l'utilizzo di colle, forbici appuntite, ago e filo. Dopo aver recuperato tutto il materiale, ho impiegato un'oretta a realizzarlo.
La filastrocca è:
 
DIN DON DAN
FAN LE CAMPANE
CLOC CLOC
FAN LE FONTANE
CIP CIP CIP
FAN GLI UCCELLINI
E I BAMBINI DAI CUORI IN FIOR

L'ho sentita da una mia amica quest'estate e devo dire che ha il potere ipnotico di rilassare la Pivellina.

1) Ho utilizzato 2 fogli A4 di cartoncino piuttosto resistente, color pergamena. Li ho piegati in due e posizionati a libro. Ho fatto 2 buchi piccoli con l'ago sulla linea del dorso e ho cucito un po' dentro-fuori (scusate il gergo poco tecnico) con un filo rosa per legare tra loro le pagine

 
 
2) Ho ritagliato nei vari materiali di recupero le forme che mi servono per le illustrazioni: il velluto dorato per le campane, la carta da pacchi per gli uccellini, il cartoncino marrone per la fontana.
Poi le ho applicate sui fogli, completando con decorazioni varie e disegni con matita e pastelli a cera.
 
 
 
 
3) Con il pennarello-tempera (Giotto) ho scritto in caratteri  grandi le parole della filastrocca
 
 
 
Ecco alcune pagine:
 
 
Campana in velluto - fiocco: due buchini e nodo - campane disegnate
 
 
 
 Fontana in cartoncino e disegni - inseriti nastrini azzurri con buchi e piccoli nodi per simboleggiare  l'acqua che scende
 
 
 
 

Uccellini in carta da pacco con foglio rosso lucido biadesivo
 
 
 
 

lunedì 19 novembre 2012

Cenerentola

"Mammina mia, colori il dito?"
E la Pivellina punta verso di me l'indice ed un pennarello viola.
"Come?"
"Il dito!Qui!"
E indica l'unghia.
Ecco, sì, avevo capito giusto, vuole pitturarsi le unghie. E abbiamo 20 mesi.
Questa è solo una delle mie preoccupazioni.
Poi ci penso e mi viene in mente quanto ami due categorie di personaggi : le ballerine e le principesse, in particolare Cenerentola.
Poi ci penso un altro po' e mi sovviene che, quando incontra un'altra bimba le dice subito: "Che belle scarpette!Che bel cappellino rosa!".
Poi, dopo poco, vedo il suo cassetto, in bagno, pieno di mollettine colorate a forma di cuore.
Si entusiasma per i libretti in cui ci sono le stelline e i colori argentati.
Le piacciono le collane, le spille e i braccialetti, i vestitini rosa e le gonnelline.
A questo punto osservo me: jeans, maglietta, tute, scarpe da ginnastica, niente borsetta ma zaino, così comodo..Vado a correre, in bicicletta e sono una tifosa interista doc. Mi piace cucinare e leggere. Non metto le scarpe con tacco. Non guardiamo la televisione (non l'abbiamo). Non metto mai lo smalto, il mio shopping preferito è in un negozio di bricolage, mi trucco due volte all'anno.
Conclusione: siamo già a quel punto in cui mi ha riconosciuta come modello ma sceglie l'opposto?


Non arriva nell'adolescenza, questa fase?
C'è ancora una speranza... Ora mi chiede di leggere la Pimpa e i Barbapapà...

sabato 17 novembre 2012

Pane fatto in casa

Niente contest PICCOLA PASTICCERIA ma ecco...la ricetta del pane!
Ieri dovevamo aspettare l'idraulico. Niente parco, niente biblioteca, niente supermercato. L'attività di panificazione prevede tempi lenti e con molte pause, quindi è stato l'ideale per noi.



STEP 1:
15 g lievito di birra
2 cucchiai di farina
acqua q.b.

Formare un panetto morbido stemperando il lievito nell'acqua e aggiungendo la farina. Fare una croce sul panetto e lasciarlo lievitare in un luogo caldo e asciutto finchè non raggiunge il doppio del suo volume.

STEP 2:
500 g di farina
10 g di sale
acqua tiepida q.b. (circa 2 dl)

Lavorare con le mani e a lungo l'impasto ottenuto da farina, sale e acqua. Non deve essere troppo sodo. Amalgamare all'impasto il panetto livitato e lavorare tutto energicamente. Quando l'impasto l'impasto presenta delle bollicine in superficie e, tagliato a metà, risulta cosparso di piccole cavità, formare una palla, incidere a croce e lasciare lievitare finchè non raggiunge il doppio del volume.

STEP 3:
 Dare all'impasto la forma desiderata e lasciare nuovamente lievitare.

STEP 4:
Infornare.
Cuocere a 200/250° a forno già caldo (non ventilato!). I tempi sono:
1 ora per pane grosso (da 1 kg)
20 min. per panini da 50/60 g
Per impedire la formazione precoce della crosta, prima di inserire il pane, inserire in forno una teglia con acqua per 15 minuti e poi toglierla.

STEP 5:
Raffreddare il pane su una griglia in un luogo asciutto e fresco (non freddo).

Difficoltà : 4/5 (dovuta soprattutto al rispetto della tempistica)
Ricetta base, da realizzare con bambini.

venerdì 16 novembre 2012

"Ma tu te la porti?"

Il complemento oggetto della domanda è La Pivellina.
La risposta alla domanda è (ed è sempre stata) "Sì".
La porto e l'ho sempre portata ovunque dovessi andare. Quando era piccola nel marsupio o nella fascia porta bebè. Poi siamo passati al passeggino, poi avevamo un tappetino da srotolare nelle grandi occasioni, poi lei ha deciso di muoversi sui suoi piedi e decide di posizionarsi, seduta, in piedi, a volte pure sdraiata per terra, a volte infilata nel carrello della spesa o nel cestino stile trolley.
Non è sempre stato facile. Ora va meglio perché riesce ad adattarsi alle situazioni in cui si trova, ma quando era piccola capitava che piangesse o che si stufasse, ma c'era poco da fare.
Devo dire che non ho mai avuto a disposizione qualcuno dove lasciarla anche solo per qualche piccola commissione e, quindi, l'unica soluzione è sempre stata quella di portarla con me.
Generalmente la gente è paziente, tutti sorridono, nei negozi le danno qualche piccolo gadget o regalino, nelle code qualcuno lascia anche il posto.
Io mi guardo intorno e vedo poche mamme che si portano appresso i figli. Di solito lasciano i bambini a casa, dai nonni, oppure rinunciano ad uscire, rimandano.
Peccato, perché all'estero non funziona così. In molti spazi pubblici (posta, banca, supermercati) ci sono tavolini per bimbi con libretti e giochi. Per non parlare dei ristoranti.
"Ma se me lo porto non mi lascia mangiare".
Mi fa ridere questa cosa. Ovvio che se ingozzi un bambino prima di uscire, vai al ristorante alle 20.30 e pretendi di stare al tavolo fino alle 23.00 con i tuoi amici, non ti lascia mangiare. Ma se lo abitui a sedersi a tavola con te, non organizzi un banchetto nuziale a 8 portate e sei disposto a fargli fare un giretto ogni tanto vedrai che ti lascerà mangiare. A meno che tuo figlio non sia un Gozzilla con la forza di 10 uomini che ti imbavaglia e ti incatena alla sedia per non farti mangiare.
Ovviamente occorre agire cum grano salis...Non andare a fare la spesa al sabato pomeriggio all'Esselunga, non andare all'ora dell'aperitivo nel locale più trendy della città e sperare che continui a fare la nanna, portarsi sempre qualche giochino o libretto che lo possa distrarre, trovare qualcosa di stimolante nelle varie situazioni.
E poi ci si può scatenare: ferramenta, meccanico, dentista (l'ultima volta la Pivellina si è fatta dare una sedia per stare vicina a me e darmi la mano), pizzeria, banca, posta, uffici, estetista, parrucchiere, supermercato, negozi...
Una mia amica li portava al corso di ballo liscio. Lei e il marito ballavano e i bimbi giocavano sui tappetoni. Quando erano stanchi si spostavano in una saletta più silenziosa e facevano la nanna, con le copertine e i peluches che lei aveva portato da casa.
Stima.
Grandissima stima.

martedì 13 novembre 2012

Strategie per vita domestica con bambini 5

Ecco due attività di fai-da-te in cui coinvolgere i bambini, che diventano poi due giochi, due art attack e espressioni artistiche di alto livello


Colori a dita

45g di amido di mais
50 ml acqua fredda
2 gocce di detersivo liquido per i piatti o di glicerolo
240 ml acqua bollente
coloranti alimentari vari


- Unire amido ed acqua fredda finché il composto non diventa liscio
- Aggiungere acqua bollente ed amalgamare
-  Far cuocere il composto mescolando finché non si addensa e aggiungere detersivo o glicerolo



- Dividere il composto in barattolini e aggiungere il colorante
  • Evitare ingestione
  • Conservare in barattoli chiusi di vetro o plastica, meglio se in frigo
  • Ottima attività sporchevole, piccolo passo per esseri dotati di pannolino verso il controllo degli sfinteri
  • Fonte : post FB + www.1000idee.org



Didò

5 bicchieri di farina
3 bicchieri di sale fino
4 bicchieri di acqua
3 cucchiai di cremor tartaro
2 cucchiai d'olio
1 bustina di vanillina
coloranti alimentari vari

- Unire cremor tartaro, farina, acqua e vanillina e mescolare fino ad ottenenere un impasto morbido
- Aggiungere il colorante
- Cuocere il composto in una padella anti aderente finché non diventa una palla (se si formano grumi o diventa duro non importa).
- Far raffreddare.



  • Gli ingredienti sono tutti commestibili, quindi, se ingerito in piccole dosi non dovrebbe succedere nulla. E' meglio evitare tutto ciò anche perché ci sono bambini allergici alla farina e altri, molto piccoli, potrebbero infilarsi pezzettini di didò nel naso, nelle orecchie etc etc...
  • Conservare in frigo, in sacchetti di plastica, anche per una settimana o più
  • Manipolazione, creatività, coordinazione occhio-mano, attività sporchevole e che richiede concentrazione e tranquillità (mamma seduta!!)
  • Fonte: post FB + www.lefunkymamas.com



lunedì 12 novembre 2012

Sono sola

Dialogo tra la Pivellina e il papà ieri mattina:
Piv.:- Dove'è mamma?
Pa.:- E' andata a correre
Piv.:- Sono sola

venerdì 9 novembre 2012

Strategie di vita domestica con BAMBINI 4

Fare il bucato
E' davvero un lavoro domestico in cui si possono coinvolgere i bambini, anche piccolissimi:




DA 0 A 3 MESI:
- il rumore della lavatrice/asciugatrice ha il potere di rilassare e calmare il bambino, un po' come quello dell'automobile.
- certi tipi di tessuto (velluto, raso) sono molto piacevoli al tatto e, mentre si stanno sistemando, una volta asciutti, si possono far scivolare sul corpo del bambino. Così lui può anche cercare di afferrarli e si svilupperà la sua capacità prensile
DA 3 A 6 MESI:
- mentre si piega e divide il bucato, il bambino può stare seduto sul pavimento, sostenuto da dei cuscini e osservare voi che lavorate, che gli sventolate davanti i tessuti colorati, che vi nascondete dietro ad una stoffa per poi ricomparire, che gli fate facce buffe.
DA 6 A 9 MESI:
- Lasciare che il bambino inizi a lavare a mano qualcosa. Basta mettere il bagnoschiuma in una vaschetta con poca acqua tiepida e, con un piccolo strofinaccio, pulire i suoi giochi, i suoi bambolotti, le paperette.
DA 9 A 12 MESI:
- Mentre si sta sistemando la biancheria pulita, lasciare che il bambino infili nel cassetto qualcosa di piccolo e di non stropicciabile : calzini, mutande, reggiseni. E' molto importante per imparare ad afferrare, prendere, lasciare e coordinazione mano/occhio.
DA 12 a 18 MESI:
- Posizionare il bambino a metà strada tra voi e l'oblo' della lavatrice. Passargli gli indumenti e lasciare che sia lui a caricarla, uno alla volta e con calma. Nel momento in cui si fa questo gioco, o anche mentre si piega la biancheria, è possibile iniziare a coinvolgere un bambino facendogli osservare le differenze: "Di che colore è questa maglietta?Rossa!" "Di chi sono queste mutande?Del papà!". Man mano che diventa più grande sarà lui a dare le risposte.
DA 18 a 24 MESI :
- In una bella giornata si può organizzare il gioco del bucato. Un bambino ama imitare quello che fanno gli adulti e questo gioco può avere anche una sua utilità strategica, come quella di lavare alcuni suoi giochi. Il massimo è anche quello di organizzare uno stendi biancheria alla sua altezza.
DA 24 A 30 MESI:
- E' possibile coinvolgere un bambino chiedendogli di creare dei piccoli mucchietti di biancheria pulita da ripiegare e riordinare. Ecco allora tutte le calze, tutte le mutande, tutte le canottiere. Oppure il mucchietto dei vestiti di mamma e quello dei vestiti di papà ben divisi.

martedì 6 novembre 2012

Week end a Nizza

Sono stata a Nizza e la consiglio assolutamente per un week end lungo o una fuga di pochi giorni per rilassarsi un po'. Noi abbiamo seguito dei nostri amici che partecipavano alla Maratona Nice - Cannes, e abbiamo soggiornato in uno studio in Rue Massena, vivace zona pedonale del centro, ricca di brasserie, ristorantini e negozi. Con una bambina l'ideale è stare in appartamento. Lei ha ancora orari piuttosto rigidi per pranzo e cena e così si ha tutto a portata di mano. I nostri amici hanno scelto l'albergo ma, nota importante, la colazione è spesso esclusa dalla tariffa della camera e costa anche intorno ai 15 euro.


 
Rue Massena sfocia, con ben poca fantasia, in Place Massena, una bellissima piazza lastricata con mattonelle bianche e nere in gran parte pedonale attraversata da un viale largo con palme e giardini.  La Place Massena ospita un'intallazione di Jaume Plensa, grandi uomini nudi inginocchiati su dei piloni che, di notte si illuminano cambiando colore. La Pivellina li chiamava "gli uomini colorati". Nella stessa piazza vi sono una fontana monumentale e le Galerie Lafayette.
A pochi passi si trova il lungo mare romantico della Promenade des Anglais. Qui è meraviglioso correre, passeggiare e c'è anche una zona dedicata alle biciclette. Sulla promenade di affacciano gli edifici dei Casino' e degli alberghi meravigliosi vista mare. Lo stereotipo di chi si può concedere quelle stanze è stato confermato: mentre correvo sul lungo mare vedo un lui attempato e una lei giovane e bella in accappatoio bianco sorseggiare un caffè sulla terrazza. Le spiaggie sono sassose. Questa cosa avrebbe depresso chiunque mentre per noi ma in particolare per la Pivellina, è stata una goduria.


Anche se lo shopping è un'attività che detesto, merita davvero un giro Cours Saleya. Di giorno mercato dei fiori (che poi ci vendono di tutto) e di notte ristorantini all'aperto riscaldati dai bei funghetti. E poi i negozietti della Nizza vecchia...Meravigliosi. Un'altra cosa che mi fa impazzire sono le francesi che escono al mattino e prima di andare in ufficio passano a comprarsi un fiore, così, per rallegrare la giornata. Siamo onesti, noi non siamo così romantiche. Noi compriamo i fiori per il cimitero o da regalare alla mamma al suo compleanno. Loro ci credono proprio.
Per godere di una bellissima vista della città si può salire al Castello e visitare i suoi bei giardini con parchetto bimbi annesso e connesso.
Ci sarebbero state mille altre cose da vedere (mi manca il museo di Chagall) ma ci siamo riempiti abbastanza le giornate e rilassati.
Era novembre ma sembrava maggio.

Ultima annotazione. Per quanto riguarda la cura e l'attenzione ai bambini la situazione è come in Italia, se non peggio. Non ho trovato un ristorante con possibilità di seggiolino...Austria batte Francia.